OGNUNO VA PER LA PROPRIA STRADA

A cura di: Mario Della Penna

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 Riflessioni a margine del MontesilvanoCinema

Giovedì 14 settembre 2006, è stata presentata la prima edizione del premio nazionale MontesilvanoCinema con una serata di gala che si è svolta al Palacongressi della città rivierasca del pescarese. La manifestazione che è proseguita fino a domenica 17 settembre, ha visto la presenza di molti nomi di rilievo del panorama cinematografico. L'obiettivo dichiarato dagli organizzatori è stato quello di rilanciare nell'industria cinematografica i concetti di creatività, innovazione e professionalità, stimolando tra i giovani cineasti un ampio processo di rinnovamento espressivo.

Fin qua, non entrando nello specifico sulla qualità e sui meriti dell'iniziativa e sui risultati ottenuti rispetto alle premesse, restiamo alla pura cronaca giornalistica. L'occasione di questa iniziativa invece ha stimolato la mia attenzione a riflettere attorno a due specifici argomenti, che trovano un momento di sintesi nel discorso più generale riguardante il problema degli spazi culturali e della programmazione delle iniziative. L'argomento fa riferimento alla città di Pescara, anche se il discorso può estendersi a tutto il territorio regionale e forse oltre.

I fatti

La vittoria della coalizione di centro-sinistra alle elezioni comunali del 2003 a Pescara, fatto inedito per la città, ha provocato un grande entusiasmo e ha generato delle grandi aspettative, in particolare da parte degli operatori culturali, che assetati come erano di uscire da uno periodo di emarginazione ed anonimato, si sono dichiarati pronti a mettere a disposizione della nuova amministrazione tutta la propria esperienza acquisita in tanti anni di impegno, spesso mal ripagato. Tra i politici eletti, qualcuno ha saputo raccogliere più di altri questo segnale che proveniva dal mondo culturale ed associativo, facendo propri questi suggerimenti, dando inizio ad un percorso istituzionale a tappe, che potesse portare la città di Pescara a ripensare la propria vocazione tradizionale, legata quasi esclusivamente al commercio e al mondo dell'edilizia, verificando in tal maniera se vi potessero essere altre possibilità di sviluppo per la città, in particolare nel comparto turistico e culturale. Con tale intendimento, si è proceduto, a un lungo lavoro pieno di difficoltà oggettive, a stilare un inventario di tutte le proprietà comunali, ed una volta ultimato, a procedere ad un piano di destinazione d'uso degli stessi, con la conseguente ripartizione delle strutture nelle diverse circoscrizioni. Grazie a questo impegno, si è giunti alla  formulazione di un Regolamento per i rapporti con l'associazionismo licenziato con delibera n°173 del 30.08.2004 e successivamente modificata con la n°222 del 25.10.2004; a questo, ha fatto seguito, la delibera di indirizzo denominata Una casa per le associazioni approvata con delibera n°50 dalla seduta del 21.02.2005; mentre l'atto successivo è stato l'approvazione di un Regolamento per la concessione in uso degli spazi comunali ottenuta con delibera n°124 con seduta del 26.05.2005. Il censimento delle associazioni operanti a Pescara ed iscritte all'Albo comunale, ci dice che ad oggi, sono circa 300, divise in sette consulte di settore le quali hanno provveduto ad eleggere i propri rappresentanti che diventano parte integrante per la costituzione dell'agenda politica di questo importante terzo settore.

Ognuno va per la propria strada

Se vi è una costante del mondo culturale pescarese che nel corso degli anni è rimasta invariata è quella del personalismo. Il punto veramente debole, che impedisce di fare il salto di qualità a livello nazionale, deriva quasi esclusivamente da questo atteggiamento individualistico che artisti ed associazioni non riescono, se non ad eliminare, almeno fortemente a ridimensionare. Il cammino culturale degli operatori del settore, unitamente a quello dei politici che si susseguono nei vari assessorati di competenza, è segnato da invidie, ingiurie reciproche, atti di furberia per assicurarsi l'appoggio di coloro che si ritengono utili alla propria causa, e soprattutto pieno di operazioni "copia ed incolla" delle migliori idee progettuali, che una volta presentate, vengono suggerite, quando non copiate integralmente perfino con il titolo, al tizio o associazione che rientra nelle compiacenze del potente di turno, in barba alle minime regole di osservanza sui diritti di autore.

Ora per restare al ragionamento in oggetto di questo articolo, c'è da ricordare che nella città di Pescara opera da diversi decenni un'associazione che dedica tutte le proprie risorse, nel bene e nel male, per tenere in vita la memoria e l'opera di Enio Flaiano, importante personalità del mondo culturale, nato proprio nella città dannunziana. Uno dei "colpi di mano" che l'attuale giunta comunale ha fatto, in barba a quanto detto sopra a proposito dei regolamenti riguardanti la gestione degli spazi, è stato quello di assegnare gran parte dell'edificio che ospitava il tribunale di Pescara, proprio ad un segmento creato dall'associazione Flaiano e chiamato Mediamuseum. Al di là della più o meno correttezza seguita per l'assegnazione dell'edificio; al di là dei meriti più o meno discutibili delle attività svolte dall'associazione in questione, mi chiedo: c'era proprio bisogno da parte della municipalità di Montesilvano di programmare una manifestazione dedicata al cinema quando nella vicina Pescara, si svolge ogni anno un Festival Internazionale del cinema e quando si mette in piedi una struttura come il Mediamuseum vocato proprio ad occuparsi di cinema? La città di Montesilvano non poteva indirizzare la propria attenzione culturale e le proprie risorse in qualche altro settore artistico? Perchè si continua a copiare format senza guardare la vocazione del proprio territorio, la propria storia artistica e culturale? Perchè bisogna essere sempre modaioli? Un evento di successo in una località non è affatto detto che lo sia in un'altra per definizione. Ho l'impressione che in questo territorio ci sia un uso ed abuso (su cui varrebbe la pena indagare a largo raggio) di sagre, festival ed iniziative varie, in fondo tutte uguali. Un solo esempio per tutti: il Festival del Jazz a Pescara, il più longevo d'Italia, che fino a circa una quindicina di anni fa si connotava come un evento tematico unico nel suo genere, con il passare degli anni, ammiccando troppo al format di Umbria Jazz, è finito per esserne una brutta copia, perdendo nel contempo la propria esclusività e valenza internazionale.

Le conclusioni

C'è un forte bisogno di cooperazione fra i vari operatori della cultura; c'è bisogno di una programmazione armonizzata e ben distribuita da parte dei vari assessorati; c'è bisogno del concorso di tutte le migliori menti per conquistare una riconoscibilità fuori dalle proprie mura; c'è bisogno di una razionalizzazione delle risorse per costruire un brand vincente; c'è bisogno di spazi condivisi per discutere seriamente di distretti culturali; c'è bisogno di tutto questo ed altro ancora, ma qui ognuno va per la propria strada!

NEWS!

Prossimamente nel paese XY verrà presentata la prima ed ultima edizione del Festival del Cinema organizzata dall'associazione Il telo bianco con il patrocinio del comune, della pro loco, della comunità dei monti e prati in fior, della provincia, della regione e dell'ente parco del fringuello bulgaro. Si è in attesa dell'eventuale benedizione del pontefice qualora si riesca ad inserire qualche minuto di beneficenza all'interno del programma che è in fase di ultimazione.


Theorèin - Settembre 2006