L'OPINIONE 

A cura di: Antonio Zimarino
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PEAM 2005

22 ottobre 2005 – PEAM – Museo Laboratorio di Città S.Angelo (Pescara)

 

Bella edizione, senza dubbio, oltre ad installazioni, progetti informatici creativi e video di grande interesse e suggestione, si segnala per l’aspetto propriamente interattivo che mira a rendere l’osservatore anche attore, o nel caso “agente” all’interno di situazioni e software predeterminati dall’artista o dai gruppi di intervento.

Ne viene fuori un aspetto forse parziale della creatività contemporanea, ma di grande e intrigante interesse a sottolineare le potenzialità concettuali e la capacità di creare sensi “umanistici” e interpretativi attraverso strumenti tecnologici immateriali, come quelli generati dai sistemi informatici.

L’interessante è notare come l’uso della tecnologia rimandi comunque alla necessità della modalità “umana” di leggere le relazioni che la stessa tecnologia può creare, segno che, superate le sbandate modaiole cyberpunkiste, l’immateriale tecnologico si fa reale mezzo per dire ancora una volta dell’universo umano. Il segno positivo è quello di constatare come le tecnologie nuove possano diventare strumenti per una creazione artistica di maggiore complessità e che quindi si pongono come strumenti adatti per raccontare e rappresentare l’uomo tecnologico.

Molti lavori non possono che insistere sulla “relazione” ma soprattutto hanno il vettore positivo di indicare la “relazione possibile” e non quella negata, ovvero la tecnologia comincia finalmente ad essere vista e assimilata come mezzo per dire e fare l’arte, come strumento per costruire “sensatezza” piuttosto che come strumento per negarla.

Non mancano interventi ironici o paradossalmente drammatici a proposito ma preponderante mi sembra l’uso di una tecnologia positiva o “positivizzante”.

Da non perdere. E’ quanto di meglio visto nell’area adriatica da sei mesi a questa parte.


Theorèin - Ottobre 2005