Prende l'avvio dallo strutturalismo linguistico.
L'obiettivo della ricerca è quello che potrebbe chiamarsi il fattore comune di tutte le manifestazioni artistiche, l'unità minima costitutiva del fatto artistico.
Al di là del concetto di forma ( tipico delle culture che pongono l'arte come atto di conoscenza) il concetto di "segno" è l'unico che valga indistintamente per tutti i fenomeni artistici.
La semiologia sembra che tenda a sottrarre lo studio dell'arte alle metodologie storiche, per fondarla come scienza assoluta, sostituendo l'interpretazione con una rigorosa decifrazione dei segni mediante la scoperta dei giusti codici.
Lo studioso dell'arte ha così, il compito della decodificazione dei messaggi segnici. Poiché i segni sono significanti, il problema dell'arte è compreso in quello della comunicazione.
Ma come si distingue il messaggio estetico dal messaggio puramente informativo?
L'opera d'arte è sempre fruibile come tale anche se perde ai nostri occhi, la novità di informazione che possedeva al momento della sua creazione.
Ma un'opera significa cose diverse a seconda del codice di decifrazione che si possiede. Un edificio comunica direttamente la sua funzionalità ma non sempre la sua qualità artistica, almeno per chi non conosce il codice della qualità estetica.
Sostanzialmente in un'opera che comunica la sua funzionalità e la sua qualità estetica, queste coesistono contemporaneamente nella forma visibile.
Ma se lo stesso sistema segnico comunica due qualità distinte, bisogna presupporre di possedere i codici per fruirle, allora il problema diventa sociologico, cosa che lo strutturalismo tenderebbe a d escludere.
Il valore estetico è fruibile a condizione che si possieda il codice, così chi non lo possiede, considera solo la funzionalità, chi lo possiede, rischia di considerare solo la qualità estetica.
Non è comunque un problema solo della storia dell'arte: è quello della cultura di massa.
E' possibile la storia come pensiero e ricerca, in un sistema culturale in cui dei fatti umani si prende notizia attraverso predisposti circuiti di informazione, ma non si può formulare un giudizio