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Questo lavoro di analisi si riferisce a dati del 1995, quindi a quasi dieci anni fa.
Certamente un aggiornamento sui dati sociologici e sulle variazioni dei palinsesti sarebbe molto interessante per avere uno spaccato aggiornato della situazione, così come sarebbe estremamente importante valutare i cambiamenti di risposte allo stesso sondaggio: penso che le sorprese potrebbero essere notevoli. Diciamo quindi che la riproposta di questo studio ha due intenzioni: la prima di stimolare ricerche aggiornate che possano farci capire meglio l'evoluzione o forse l'involuzione del nostro sistema di comunicazioni e soprattutto la ricaduta che un decennio di sovraesposizione al "regime" visivo e subculturale della tv commerciale, ha avuto su valori e comportamenti della nostra società. La seconda intenzione è quella di mettere a disposizione delle conoscenze che nella loro parte generale restano sempre valide e ci riferiamo in particolare alle prime cinque sezioni dello studio e alle ultime tre. In particolare le prime cinque contengono notazioni generali e comportamentali verso l'universo televisivo in genere, mentre le ultime tre provano ad illustrare la semiotica dell'immagine pubblicitaria, cioè, come la pubblicità si struttura per comunicare e attraverso quali meccanismi agisce. Una notazione importante va qui ripetuta: i principali studi su questo settore partono dall'immagine statica del cartellone, del manifesto e della "pagina" stampata e quindi la valutazione dell'immagine filmica dello spot implica degli approfondimenti proprio riguardo la costruzione dell'immagine cinematografica, in quanto si stabilisce con essa un reciproco rapporto di dare e avere. Superfluo forse ricordare come questo "immaginario" agisce sulla struttura e sulla percezione dell'arte contemporanea sperimentale. Credo dunque che diversi possono essere ancora gli spunti d'interesse e per questa ragione ho pensato di riproporre questo studio nel grande "universo" telematico. Antonio Zimarino, Ottobre 2002
Theorèin - Anno 2002
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