LE PROBLEMATICHE DELLA COMUNICAZIONE TELEVISIVA
Ricerche, analisi, proposte e commenti
A cura di: Antonio Zimarino
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Lezione 4

SONDAGGIO: Gli italiani e la TV [1]

 

 

LA TELEVISIONE E LA FAMIGLIA

 1) IN MEDIA QUANTE ORE AL GIORNO GUARDA LA TV ?

 4 %

30 minuti

13 %

30 minuti - 1 h

24 %

1 h - 2 h

29 %

2 h - 3 h

17 %

3 h - 4 h

 7 %

4 h - 5 h

 6 %

5 h e più

escluso il 10 % degli intervistati che dichiarano di non vedere mai o quasi mai la Tv

Ciò significa che in generale il tempo di esposizione all'universo televisivo è piuttosto notevole.

 Altri dati d'interesse:

a) La Tv la si guarda solitamente in compagnia di alcune persone

 

b) Più frequente nei giovani e negli anziani la tendenza a guardarla da soli

 

c) La Tv non la si guarda mai o quasi mai fuori di casa propria

Ciò significa che l'esigenza della socializzazione e del rapporto reale con gli altri, supera l'abitudine di restare davanti alla Tv. Se si ha qualcosa da fare, la Tv passa in secondo piano.

d) La diffusione di più apparecchi Tv in casa è vista come un fatto positivo per evitare le discussioni su cosa si debba vedere insieme

E' una situazione terribile: dialogo e discussione, che sono in genere gli elementi che fanno crescere i rapporti e favoriscono la conoscenza reciproca, quindi la vita di famiglia e la socialità stessa, possono essere accuratamente evitati. Cresce la condizione solipsistica e in genere essa si trasferisce anche nei rapporti con il resto della società. Questa condizione aumenta il senso di solitudine di fronte alle scelte e alla formazione sentimentale, affidata più ad esperienze virtuali che reali.

e) Si guarda la Tv in compagnia per libera scelta, perché generalmente si può vederla per fatti propri

E' un fatto positivo perché indica la generale necessità di una socializzazione reale delle proprie esperienze.

f) Più la famiglia è grande, più c'é la tendenza a vedere insieme i programmi, facendo delle scelte comuni

E' un dato positivo, nel senso che è proprio la necessità di accordare le relazioni sociali complesse di una famiglia numerosa che favorisce un rapporto non solipsistico di fronte alla Tv. Credo che questa sia una condizione fortunata.

g) I figli, sono in genere i detentori assoluti del telecomando

 

h) I genitori, nella maggior parte dei casi, non si interessano alle trasmissioni che guardano i figli.

Dato negativo in quanto li si lascia liberi sostanzialmente di accedere ad ogni tipo di trasmissione.

Queste risposte mostrano una tendenza abbastanza preoccupante che vede la Tv tendente a sostituirsi alle normali agenzie di socializzazione, soprattutto per le categorie socialmente meno inserite, ovvero i giovani e gli anziani.

Anche l'educazione ai sentimenti tende ad essere svolta dalla Tv. A partire dai Cartoni animati per i più piccoli e poi, serial e Telenovelas per gli adolescenti.

Soprattutto nell'età della formazione della propria psicologia e della propria percezione del mondo, non si può lasciare che la percezione dei sentimenti stessi sia guidata solo dagli stimoli emozionali e spettacolari estremamente forti che provengono dalla Tv e contenuti già in dosi massicce nei cartoni animati. Infatti, la spettacolarizzazione che è la caratteristica fondamentale di ogni trasmissione televisiva, esagera intenzionalmente l'intensità dei sentimenti espressi.

Talvolta anche la violenza è comunicata come un mezzo conveniente per chi ha ragione: nella schematizzazione Buoni - Cattivi, la violenza è spesso il mezzo per risolvere il conflitto e l'aggressività insieme alla competizione e all'amplificazione su scala spettacolare di eventi anche minimali,  sono le costanti delle relazioni tra i personaggi.

I programmi che vertono di più sul sentimentalismo, presentano sempre situazioni emozionali molto forti per l'interiorità, che per la struttura stessa di questi programmi, (che intendono avere una "audience" costante) non hanno mai una soluzione definitiva e una realizzazione.

Nell'esperienza virtuale in cui adolescenti e ragazzi si formano, l'amore viene concepito unicamente come sentimento intenso, fortissimo, con soluzione erotica finalizzata la maggior parte delle volte al possesso completo dell'oggetto del sentimento, che è in se il massimo della gratificazione delle proprie aspettative; Quando questo sentimento compare nella realtà senza quelle caratteristiche, non può essere riconosciuto. Il sentimento viene sottoposto nei programmi televisivi alle necessità della spettacolarizzazione. E' chiaro che l'esperienza della realtà non potrà mai essere così come l'immaginario personale può vivere. Conseguenza pratica è la ricerca della maggior intensità emotiva in ogni tipo di esperienza nella realtà.

Secondo i dati emersi, i genitori, pur discutendo talvolta le scelte dei figli, tendono a lasciar fare, anche se non sono d'accordo sulla scelta dei programmi. Sembra che il territorio della tv, essendo apparentemente innocuo, non consenta al genitore di esercitare il suo ruolo di guida.

Lo psicologo Alberoni, parla di rinuncia sistematica dei genitori di essere guide forti, pensando che sia sufficiente essere comprensivi. C'é la tendenza ad offrire tutto ciò che i figli chiedono; in ogni caso, poiché la Tv non è sentita generalmente come un problema reale, la maggior parte dei comportamenti arrendevoli verso i figli è proprio verso l'uso della Tv.

Da questi atteggiamenti si constata l'incapacità dell'educatore/genitore a dire di NO di fronte alla scelta di un programma Tv e a maggior ragione di fronte ad altre occasioni più importanti della realtà quotidiana.  Il vuoto di autorità e autorevolezza sulle scelte da parte degli educatori / genitori crea delle personalità fragili che tendenzialmente: 

1) non sanno controllare i propri impulsi immediati; 

2) non hanno imparato ad organizzare e a programmare i propri desideri; 

3) sono portate ad esperire la realtà secondo modelli educativi forti e in qualche modo "indiscutibili" come quelli televisivi della "fiction".

Nei casi in cui il genitore / educatore pone un deciso veto nei confronti di certe scelte, l'eventuale negazione viene ancora meno accettata dai figli, perché non sono abituati a sentirsi negare le "forti esperienze virtuali" che danno l'illusione della capacità di saper affrontare le esperienze reali.

In pratica la formazione esperienziale degli adolescenti, oggi è guidata tendenzialmente dalle regole del genere della Fiction, anche perché è faticoso e spesso rischioso affrontare e costruirsi una propria e autonoma formazione esperienziale nella realtà. Si preferisce quindi la virtualità dell'esperienza televisiva, ma l'educatore dimentica che una esperienza virtuale ha pur sempre una forte incidenza sull'immaginario, che è poi il luogo che guida al riconoscimento delle esperienze quotidiane. C'é quindi dissociazione tra le capacità e le esperienze dell'immaginario virtuale rispetto a quelle che realisticamente possono accadere nel contesto quotidiano.

Naturalmente, più sono forti le esperienze di socializzazione reale, esterna alla Tv, meno sono determinanti le influenze della Tv sulla formazione dell'immaginario.

La differenza con l'esperienza della lettura è enorme: Anche la lettura fornisce una influenza potenziale enorme sull'immaginario, ma essa è più selettiva, mediata da molti fattori di comprensione ed interpretazione, sempre ricondotta a modi di percezione filtrati dalla propria "enciclopedia personale" che legge esperienze virtuali in modo molto diverso.

I filtri alla percezione tendono a diminuire enormemente in presenza dell'interazione tra parola e immagine: mentre con un libro si può dialogare, interrompere la lettura, proseguirla o abbandonarla, non è possibile esercitare le stesse libertà con le trasmissioni televisive, se non attraverso il telecomando ... che però ti fa sempre restare nel mondo televisivo. La trasmissione televisiva infatti, non presuppone dialogo con lo spettatore.

Altri dati di interesse

a) Il 70 % della popolazione italiana trascorre davanti alla Tv dalle 1 alle 4 ore.

Il tempo del dialogo in famiglia è divorato dalla Tv, basti guardare nel precedente sondaggio quali sono le ore maggiormente dedicate alla Tv: quelle dove si è in casa, riuniti con il nucleo familiare !

b) Collocazione e numero di apparecchi televisivi posseduti

 

Salotto - Tinello

Apparecchio principale (monumento) per la visione collettiva

Cucina

Secondo "monumento" per la visione collettiva (evita la      necessità di parlare)

Camere da letto

Sia dei genitori che dei figli. Per la fruizione individualizzata

 Soprattutto il terzo punto è significativo ( ma anche il secondo): cosa significa portare l'apparecchio televisivo nel luogo di maggior intimità della propria vita ? Nel luogo dove si presume si possa vivere la propria totale intimità ? Le trasmissioni televisive invadono il luogo più intimo e simbolico della propria realtà; è il luogo dove tendenzialmente si può essere più se stessi con meno filtri comportamentali e intellettuali: l'incidenza della comunicazione televisiva nell'immaginario è quindi massima.

c) Quali sono le programmazioni di maggior gradimento ?

1) FILM

Voto 7,6 

Hanno il maggior gradimento costante presso tutte le fasce di pubblico

C'é poco da dire, se non che i film, nati per il grande schermo tendono sempre di più ad omologarsi al "format" riduttivo della televisione: meno complessità di riflessioni morali ed etiche, situazioni estremamente spettacolari, sentimenti e tinte molto schematiche e radicalmente forti; generico perbenismo e convenzionalismo sociale; rappresentazioni di realtà borghesi e consumistiche ecc.

Il cinema per sopravvivere alla concorrenza della televisione, si omologa ad essa, per trovare, dopo la programmazione nelle sale, la vendita nel mercato televisivo e delle videocassette. Per poter essere gradito ad un pubblico televisivo che è il vero pubblico di massa bisogna semplificare e spettacolarizzare.

2) INFORMAZIONE

Voto 6,8

 

E' il genere preferito da laureati, lavoratori autonomi, insegnanti e dirigenti. persone dai 30 ai 60 anni che vivono soprattutto nel nord - ovest,, nel centro Italia, nei paesi e nelle città

E' troppo complesso in questa sede affrontare il problema dell'informazione: basti solo ricordare che essa, in quanto genere televisivo, è sostanzialmente sottoposta alle regole della "spettacolarizzazione", della "messa in scena", che catturano l'attenzione emotiva dell'ascoltatore. In un notiziario si preferiranno dunque tutte quelle notizie in grado di mantenere una "audience" soddisfacente. [1] Questo significa che il notiziario televisivo, nonostante le apparenze, comunica una realtà molto parziale degli avvenimenti nel mondo e nella società perché ci sono alcuni fatti che pur essendo potenzialmente delle notizie, non possono essere facilmente adattati alle necessità di spettacolarizzazione che guidano la messa in scena del notiziario.

3) DOCUMENTARI

Voto 6,4

Gradimento costante presso tutte le fasce di pubblico

Questa apparirebbe un'ottima tendenza all'informazione e alla conoscenza sul mondo naturale e scientifico, ma senz'altro la proposta di queste trasmissioni non è pari alla domanda del pubblico. Sono rarissimi nei palinsesti delle varie Tv e spesso collocati in fasce orarie difficilmente vedibili.

4) INTRATTENIMENTO E QUIZ

Voto 5,9

Preferiti da casalinghe, pensionati, persone senza titolo di studio o con licenza elementare che risiede in zone economicamente depresse, nel Sud e nelle Isole.

Per molti versi, questo dato si commenta da se  ... è preferito nelle fasce sociali che dovrebbero avere maggiori aspettative di miglioramento REALE della propria condizione sociale ed economica !

Le casalinghe dovrebbero veder riconosciuto il loro ruolo sociale, il sud ha i suoi noti problemi culturali, lavorativi ecc. le aree depresse in qualsiasi parte d'Italia dovrebbero poter avere le loro opportunità di riscatto ...

In realtà queste aspettative finiscono per essere vissute esclusivamente nel privato e in una dimensione virtuale che astraendo dal rapporto con le realtà sociali, anestetizza le legittime aspettative di riscatto. Tra l'altro, il pubblico che maggiormente segue la Tv è proprio questo, che in definitiva preferisce superare le incertezze e le delusioni della quotidianità affrontandola con l'emozione virtuale dell'intrattenimento televisivo.

Se andiamo a controllare il palinsesto delle principali televisioni, che risultati avremo? Le programmazioni delle Tv, seguono quest'ordine di gradimento ? No.

Prendiamo ad esempio la domenica, perché essendo il giorno in cui non si lavora, la maggior parte delle persone dovrebbe avere la possibilità di vedere la Tv. Sarebbe quindi giusto supporre che chi elabora i palinsesti voglia coprire tutti gli interessi maggiori.

La maggior parte della programmazione risulta  invece costruita sull'intrattenimento e sui Quiz e poi sui film. Tutti gli altri programmi, notiziari a parte, sono confinati in orario di minimo ascolto.

Perché? Perché l'obiettivo delle Tv sia la domenica che tutti gli altri giorni della settimana, è quello di tenere davanti allo schermo il pubblico più facile da prendere e che sicuramente sarà il più disposto ad impiegare il proprio tempo libero davanti alla Tv. Qual'é questo pubblico ? Come vedremo nel prossimo sondaggio, è quello di livello culturale complessivamente più basso, quello che più soffre la solitudine, che è meno esigente sulla programmazione stessa, quello che si attacca alla televisione perché socialmente non pienamente inserito.

Ne consegue che tutta la programmazione televisiva tende sempre a privilegiare i programmi di più basso valore di contenuti perché l'importante è mantenere la gente davanti alla Tv, quella a cui basta che la Tv ci sia.

Quindi, soprattutto la tv commerciale che vive di "audience" non può che proporre per la maggior parte del suo palinsesto, tutto ciò che è di più elementare gradimento; il livello delle trasmissioni tende ad abbassarsi sempre di più e a spettacolarizzare sempre di più, dimenticando le fasce di pubblico più difficili.

1) Quali sono le occasioni che chiamano a raccolta la famiglia davanti alla Tv ?

a) Secondo il sondaggio sono 2: Telegiornali - Alcuni film

Le occasioni dunque sono rarissime rispetto al palinsesto ..

b) Quando gli interessi non coincidono - e succede di frequente - ognuno guarda la sua Tv

Il fatto è interessante: innanzitutto, non si è in grado ne si ha voglia di accettare scelte comuni, perdendo magari la propria idea. Questo comportamento disabitua al dialogo e aumenta l'individualismo. Che ciò avvenga tra le mura di casa è importante, perché comportamenti del genere, nell'intimità hanno senz'altro più implicazioni.

Non dimentichiamo che la Tv ha una forza di influenza pari alla sua capacità di isolare gli individui dal contesto circostante. Nella misura in cui essa è causa di isolamento dal resto del nucleo familiare, essa ha maggiore influenza sulla formazione psicologica e comportamentale dell'individuo, in particolare di quelli psicologicamente non completamente formati.

Questo comportamento indica una progressiva perdita al confronto sociale; la varietà della programmazione dei palinsesti invita all'individualizzazione della fruizione del mezzo Tv.

Questo atteggiamento porta spesso ad una identificazione nel modello comportamentale televisivo e non nei modelli reali dell'esperienza.

c) Per più della metà degli intervistati è assurdo parlare di una funzione educativa della Tv

é considerata uno strumento di svago e divertimento, non deve insegnare niente, o un mezzo per rilassarsi, non per pensare e si ritiene che non le spetta il compito di trasmettere valori.

La Tv risulta pericolosa proprio per questo: ciò che finisce per avere maggiore evidenza nelle trasmissioni televisive è sempre l'aspetto più frivolo e spettacolare della realtà e dei sentimenti.

Per questa sua capacità e intenzione di prendere l'individuo compiacendolo nella sua parte più superficiale e nelle sue condizioni quotidiane più arrendevoli, la Tv finisce per indebolire gli stessi vincoli sociali fondamentali della famiglia. Nessuna realtà ci blandisce a tal punto come quella virtuale della Tv per cui il desiderio di  deproblematizzare, di narcotizzare le proprie capacità di adattamento alle dinamiche del reale, porta a scegliere una realtà emozionale su misura, che appunto deproblematizzi il mondo circostante, lo semplifichi, lo interpreti per conto nostro, il più piacevolmente possibile.

Prioritario è il Non pensare, il divertirsi, il non avere problemi

Il "Problema" è invece la molla per la costruzione della personalità, attraverso l'atteggiamento della "Scelta"

Il telecomando non permette di scegliere se non nell'ambito del televisivo che nella sua struttura fondamentale è narcotica..


[1])  Per una esauriente trattazione del problema, si rimanda a O. CALABRESE, U. VOLLI, Telegiornali cit., 1995.


Theorèin - Anno 2003