LE PROBLEMATICHE DELLA COMUNICAZIONE TELEVISIVA
Ricerche, analisi, proposte e commenti
A cura di: Antonio Zimarino
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Lezione 7

SCHEDA 1): APPUNTI E RIFLESSIONI SUI PALINSESTI

Cos'é un Palinsesto? [1]

Il termine palinsesto è stato desunto dagli studi di critica del testo: indicava in origine un codice antico medioevale che raccoglieva al suo interno, scritti di diversa natura e di diverse epoche.

Nel contesto dei mass - media, sta ad indicare la composizione, la disposizione e l'ordine in cui si susseguono le trasmissioni televisive in una stessa giornata, o nell'arco settimanale o ancora mensile o annuale.

Come si organizza?

L'organizzazione di un palinsesto televisivo tende ad ordinarsi in base alle fasce orarie, o ai periodi di maggior predisposizione del pubblico verso la Tv. Nelle varie fasce orarie (oppure nell'arco settimanale o mensile) vengono collocate le trasmissioni a seconda del gradimento o del tipo di pubblico a cui vogliono riferirsi.

I palinsesti delle emittenti televisive, cercano tendenzialmente di conformarsi ai ritmi di vita lavorativa, alle esigenze del singolo e dei gruppi sociali.

Poiché i Media non sono in grado di cogliere in tempo reale le esigenze e le modificazioni di interesse del singolo e dei gruppi, tendono a fissare nei palinsesti dei punti e delle situazioni costanti di sicura presa, come ad esempio i notiziari, oppure tendono ad identificare una serata della settimana o una fascia oraria con una trasmissione caratteristica (i film del lunedì - lo show del sabato ecc.).

Perché un palinsesto sia efficace a convogliare "l'audience" e a mantenerla nella visione dell'emittente, questi punti fermi devono diventare degli appuntamenti abitudinari per lo spettatore, cosicché se gli interessa può indirizzare il suo tempo alla visione di quel dato programma, sicuro che lo troverà a quell'ora.

Certi orari cardine della programmazione Tv, sono i punti forza per la caratterizzazione della rete o per l'attrazione televisiva ( il Tg, il film, la trasmissione sportiva, i cartoni ecc.) e sono studiati per prendere i vari settori di pubblico specifico.

A cosa serve?

L'organizzazione dei programmi è la chiave del successo dell' emittente: il suo successo naturalmente e costituito dall "Audience" cioè dalla possibilità di convogliare gli ascolti. Oltre ad esserci fasce orarie già chiaramente codificate, l'abilità di chi costruisce i palinsesti e seleziona la programmazione delle trasmissioni è quella di essere in grado di individuare periodicamente nuove fasce orarie per nuovi tipi di gusti del pubblico, per nuovi "pubblici" allo scopo di vendere altri spazi pubblicitari oltre a quelli tradizionali sui quali il mercato tende a dividersi.

Strategicamente, l'ora dell'appuntamento viene preceduta dalla pubblicità: lo scopo sostanziale delle televisioni e soprattutto lo scopo esclusivo delle Tv commerciali, è quello di vendere spazi pubblicitari appetibili alle aziende.

Sull'efficienza e l'organizzazione del palinsesto si gioca l'importante collocazione degli spot pubblicitari: gli spazi pubblicitari hanno costi differenti a seconda della fascia oraria, del tipo di pubblico a cui ci si intende rivolgere, del tipo di trasmissione messa in onda. Esso serve quindi a stabilire i prezzi della pubblicità.

2) I palinsesti variano nei mesi dell'anno, variano tra i giorni della settimana: i programmi di maggior novità sono collocati in stagioni dove maggiormente sono le ore che potenzialmente si possono passare in casa e in periodi festivi in cui è maggiore la propensione e la disponibilità a spendere ... si perché l'obiettivo delle trasmissioni importanti è in genere quello di essere vendute meglio ai pubblicitari e di trovare sicuro gradimento tra gli spettatori (a Natale e Pasqua, trasmissioni imperniate sui buoni e diffusi sentimenti ecc.)

3) I palinsesti mostrano che la Tv è ideologicamente conservatrice, almeno nell'impianto generale dei valori, che devono essere quelli del buon senso comune, quelli maggiormente condivisi, quelli che appartengono potenzialmente a tutte le sfere sociali. Perché allora la Tv influenza negativamente il vivere sociale?

Innanzitutto perché questi valori generali positivi, vengono riconosciuti essenzialmente evidenziando la loro trasgressione e poi il successivo ritorno all'ordine; ma ciò che veramente "spettacolarizza" è la dinamica della Trasgressione e dell'eventuale Redenzione.

La spettacolarizzazione svuota dunque anche dei valori positivi perché ne esprime solo l'evidente e rutilante superficie (es. l'amore è Innamoramento; la violenza è positiva se usata per la giustizia ecc.).

Avviene che la spettacolarizzazione opera una semplificazione riduttiva della realtà umana ...

In definitiva la programmazione giornaliera, nei soggetti più isolati socialmente, organizza la vita e gli appuntamenti quotidiani, cambiando le abitudini sociali normali: la tv diventa il surrogato comodo delle esperienze reali.

LA PROGRAMMAZIONE TV ORGANIZZA LA VITA QUOTIDIANA

questa affermazione è:

IN GRAN PARTE VERA Per tutti coloro che vedono nella Tv un mezzo indispensabile per riempire le proprie giornate
PARZIALMENTE VERA Per chi lascia alla Tv parti relative della propria vita quotidiana. Può verificarsi che la particolare affezione ad un programma diventi comunque un punto ordinatore.
FALSA Per chi ha un sistema di relazioni e di organizzazione della propria vita basato su principi estremamente forti e motivanti e lascia uno spazio praticamente irrilevante alla Tv.

  [1] R. SNOW, La cultura dei Mass - Media, Nuova Eri, Torino, 1987  


Theorèin - Anno 2003