theorèin/i fi(g)li di Iengo
La vecchiaia in Leopardi filosofo della giovinezza
1991, Vecchio Faggio Editore, Chieti
E' una ricognizione del pensiero di Giacomo Leopardi sul tema della vecchiaia cos' come si sviluppa nelle pagine dello Zibaldone, e si inquadra nelle più attuali tendenze della critica, che sottolineano, in Leopardi, oltre che il poeta, appunto il filosofo della modernità. Ciò che Leopardi dice, in particolare, della vecchiaia, sempre correlata alle altre età
dell'uomo secondo lui più fortunate, la fanciullezza e la giovinezza, è simbolo secondo lui della modernità in rapporto allo stato nascente costituito dall'antichità, tocca singolarmente da vicino il nostro tempo, un tempo in cui la vecchiaia si trova, da un lato, protratta, ad opera della scienza e del progresso in generale, in misura mai prima veduta nella storia dell'umanità, ma anche, da un altro lato, sempre più emarginata ad opera delle esigenze, dei ritmi e degli effetti complessivi della produzione capitalistica. La vecchiaia così come emerge dalle pagine leopardiane, riflette un tipo analogo di contraddizioni, anche se dallo Zibaldone sono ormai passati più di centocinquant'anni: troppo spesso ciò che la nostra epoca dichiara nuovo, è frutto solo di una voluta censura della storia, anche e soprattutto di quella più recente, in esclusiva funzione d'un rafforzamento dell'ideologia produttivistica dominante.
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