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Ciao Gualtiero! Hai sentito dire di un VHS visto da alcune persone, mai uscito nelle grandi sale? Ne hai sentito parlare? Per Notturna ho fatto una recensione negativa ma la posso cambiare se vuoi. Lo ha visto, come si può dire, nel suo core business, ma lo ha considerato stravolto, in attesa dell'ultima ispirazione in grado di cambiare costantemente la prospettiva di narrazione. Le è sembrato un film raccontato con prospettiva rovesciata e mi ha chiesto di scriverne. Del suo autore si dice che non è affetto da iconomania d'accatto nella resa deficitaria. Ha un'idea che parte e tutti i particolari da descrivere al momento per non creare problemi tipo inquadrare del grano con dei fiocchi di pioppo attaccati in una stagione in cui questo non è consentito. Comunque ti ritrascrivo la recensione critica scritta da me per Notturna.
"Critica. L'autore realizza opere come questa, visionarie, nei momenti in cui si ritrova in convalescenza. Per capirlo ed apprezzarlo occorre sbarazzarsi di due pregiudizi diffusi e radicati. Il primo è quello che considera il successo di pubblico come un segno di qualità della distribuzione di quanto prodotto; il secondo è quello di chi esalta solo le opere che creano l'effetto teatrale al momento aspettato dal pubblico. Le immagini, ballando come in un televisore rotto, come in un dietro le quinte delle cose che si espongono in casa, si congiungono allo sberleffo verso ogni intesa forma di riservatezza a mostrare le proprie produzioni, al dare eccessiva sacralità all'arte scenica che ognuno può mettere in atto in un ossimoro teatralmente in atto nel filmato da 0.00 a fine nastro. I due termini contradditori, mostrare e non mostrare, sono in modo paradossale nell'espressione della tormentata prova generale di questo videotape. Si srotola come ansimanti repliche di rappresentazioni ignobilmente degradate a conferire fascino da prodotto di terz'ordine. Anche se mancano quei lavori d'artigianato che regolano e collegano i tempi delle azioni, l'intelligenza di guardare con distacco i fatti, scherzosi e seri c'è, ma non convince". Caro Gualtiero, buona visione con l'utilizzo del tasto di avanzamento veloce non è stata nemmeno garantita. Non è stata garantita nemmeno con il tasto play normale perché il videotape è stato congeniato per permettere in corso di visione persino il commento degli astanti al filmato. Se fossi stato il portavoce dell'autore l'avrei inquadrato nel genere del film d'arredamento, per locali d'intrattenimento. Dal basso della mia età ingrata, che non m'aggrada, gli farei presentare alla stampa questa presentazione: "…Lettore, lettrice, atleti che saltate sulla neve, modelle attente ai colori, scienziati che scoprite, voi tutti che volete vedere un film. Qui ci si aggiusta e non ci si butta. In attesa di buttarsi in cose serie, senza aggiustare le proprie miserie, si schiva lo scicche dello chic, con lo shock che chocca alla perdita del tràveller's chèque su cui la nostra serenità si poggia. Non so dire se questo cibreo film davanti ad un pubblico funziona, non è aitante come un videoclip. Forse è adatto a chi cerca di descrivere, visto che è l'idea di descrivere a tenere insieme quanto diversamente non si può articolare. Sono cresciuto nell'enclave di far le opere e donarle, quasi a dare forma e ordine ad una mostra non legata alle gallerie d'arte ma al passaparola degli amici. Non sono capace di dare cose serie come i gioielli ma il valore di certi miei gesti è ben maggiore di qualsiasi brillante. I miei istinti insiti nell'evitare le collaborazioni con artisti vari, piuttosto che estenderle, inducono l'utilizzo di linguaggi diversi che mi possono far fuggire da una restrittiva pigione/prigione solo ogni volta che qualcuno mi chiede una collaborazione. L'arte può essere ciò che spinge insieme due appassionati ma è anche ciò che li tiene separati…" Caro Gualtiero, immaginati l'autore in attesa di conoscere qualcuno con cui entrare in sintonia, vincolato da un perentorio ordine in cui gli si comanda di adempierlo entro questi limiti: "a. ti manterranno altri lavori, il tuo tempo per l'arte sarà residuale; b. avrai il successo equiparato a quello di chi è analfabeta rispetto ai grandi artisti che atterriscono con la loro bravura suprema; c. sarai escluso da ogni circuito che ti porterebbe, in vita, prestigio; d. compatibilmente con l'incertezza della data della tua morte, chi usufruirà dei tuoi doni artistici farà gravare su te l'onere delle spese che incontrerai; e. da parte tua sarai contento comunque." Sono sicuro che troverà clienti per la pena che incute. Pensaci su. Ciao. Io non posso produrlo. Tuo Brunetto Theorèin - Luglio 2004 |