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Antonello Persico con un bimbo in maschera
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Antonello, pagliaccio per amore
Chirurgo pescarese come Patch Adams
Fa il clown in corsia per i bimbi malati
di Alessandra Cicalini
PESCARA. Gli occhi celesti di Antonello Persico, medico nella chirurgia
pediatrica dell'ospedale civile di Pescara, luccicano di gioia quasi
infantile mentre la sua mano lunga e sottile fa sparire velocemente una
monetina nella manica del camice. Con i giochi di prestigio e il suo amore
per i bambini, il chirurgo aiuta i piccoli pazienti a vivere il ricovero
con serenità.
Lo spirito giocoso del chirurgo aleggia in tutto il reparto composto da 7
dottori più il primario, 16 infermieri, una caposala, più vari specializzandi
e 2 specializzati. Il vero animatore, però, è lui, con la passione per
Fabrizio De Andrè, di cui è anche un bravo interprete: «E' una persona
speciale», dichiara Antonietta Ciaccio, un'infermiera dallo sguardo vispo
che si entusiasma nel decantare i disegni, i quadretti in legno e gli
addobbi su pareti e soffitto che fanno dimenticare di essere nell'ala di un
ospedale.
«Non mi sento come Patch Adams», si schermisce Persico, «mi comporto con
loro come faccio con i miei nipoti».
Eppure, non è poi troppo consueto, nemmeno a Carnevale, un medico che
travestito da clown fa visita ai piccoli degenti. «Chi è stato buono e chi
cattivo?», ha domandato di stanza in stanza impugnando un'enorme siringa in
una mano e nell'altra un grosso biberon. «Un bambino mi ha anticipato
facendosi trovare travestito come me», racconta il chirurgo. Altri, invece,
hanno voluto imparare qualcuno dei trucchi che Persico aveva appreso a sua
volta quand'era studente a Milano. «Nel mio pensionato c'era un ragazzo che
conosceva vari giochi di prestigio: l'ho perseguitato perché me li
insegnasse». L'efficienza appresa al Nord e l'animo da «rivoluzionario
gentile» del medico 45enne sono approdati a Pescara 9 anni fa. Pian piano
il reparto si è animato: «Siamo i soli in Italia ad avere una sala per i
genitori che accompagnano i figli fino al momento dell'operazione»,
riferisce con orgoglio. Da un anno e mezzo, poi, è nata «Amico»,
l'Associazione contro le malformazioni infantili chirurgiche che riunisce
genitori e personale ospedaliero. Persico indica un bimbo trasportato sul
passeggino dalla madre: «Sta guarendo grazie all'elettrostimolatore appena
acquistato dall'associazione», spiega. Il chirurgo quasi non dice che il
denaro è stato racimolato grazie a una serata che l'ha visto protagonista nel
dicembre 2000 in ricordo del cantautore genovese. Tra i pochi difetti del
reparto la mancanza di un ecografo: per aiutare l'onlus ad acquistarne uno
Persico tornerà a fine aprile a esibirsi al Circus facendo rivivere ancora
una volta il grande De Andrè e la sua Buona Novella.
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