MINICULT:
ovvero dallo Zibaldone del contemporaneo
spicchi di lucida alternativa
A cura di: Gianni Mastrocola


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L’avvedutezza della disavvenenza: sgarbi quotidiani (alla ragione)

<<Ridiscende in campo Vittorio Sgarbi, prototipo inimitabile del vitalismo decadentista all’italiana, e gli altri impallidiscono. Vuole candidarsi con il centrosinistra, ma senza avvertirlo. Intende affidare alla Fallaci la salvezza della Patria mettendola a capo del movimento “La forza della ragione”, ma non ha avvertito neanche lei. Non telefona a Berlusconi perché Berlusconi non telefona a lui (giusto, o si è educati in due, oppure ciccia). Punta sui repubblicani della Sbarbati, che trascinerà addirittura fino all’uno per cento dei voti grazie alle proprie alleanze politiche, che così enumera: il sindaco di Varallo Sesia, l’ex sindaco diessino di Novara, la città di San Severino Marche (citata nel suo insieme: deve averla rilevata all’asta), il quattro per cento della popolazione barese e un suo amico calabrese, il signor Corbelli. Apprezza Scapagnini, sindaco di Catania, perché ha una fidanzata brasiliana di nome Surama che in precedenza era stata adocchiata dallo stesso Sgarbi. Rivaluta la Melandri e loda Bottiglione, gli piacerebbe scrivere per l’Unità e nel frattempo scrive sul Giornale.

Dovrebbero ritirarsi dalla scena nazionale i patetici imitatori di Sgarbi, i voltagabbana di mezza stagione, i narcisi attardati da scrupoli morali. Lui è unico, efferatamente unico.>>

Michele  Serra “la Repubblica”15-05-05

Il decadente in disuso…D’Annunzio dissossato


Theorèin - Giugno 2005