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Per delineare meglio la figura ed il suo pensiero, prendiamo alcuni frammenti estratti da commenti ed interviste, rese in vari periodi: (1) La formulazione del principio cardine del lavoro di Zappa: "Per me l'arte della composizione è l'arte di mettere insieme qualunque cosa. L'imballaggio è in certa misura l'estensione dell'opera stessa. Se la persona che si porta a casa uno dei nostri prodotti ha abbastanza senso della prospettiva da mettersi a sedere ed osservare l'intero imballaggio, beh, penso proprio che scoprirebbe alcune idee inusuali piuttosto carine". Infatti la sua tecnica è sempre stata quella di prendere i clichès propri del grande spettacolo musicale affaristico, dell'Highschool (che è stato il filone musicale della fine anni'50 legato alle scuole superiori, sdolcinato ed esaltante valori piccolo borghesi), di collegarli con brevi motivi declamatori di propria composizione e di fondere l'intera faccenda in un quadro satirico, surreale, da incubo americano. “Quello che più mi interessa è il mio lavoro, e lo voglio fare senza ostacoli, nel migliore dei modi. Sempre. Ogni cosa nella mia vita è musica, perchè ogni cosa nella vita è spettacolo. Ora che sto parlando con te sto facendo uno spettacolo per te. Quando uno ascolta un mio disco, sto facendo uno spettacolo per lui, a casa sua....” “Negli Stati Uniti, ma anche nelle altre parti del mondo, la maggior parte dei giovani che ascoltano musica pop non hanno mai visto un'orchestra. A malapena sanno cos'è. E se mai ne hanno vista una, è stato in televisione, in formato 45x35 cm. Non conoscono le orchestre, non conoscono il jazz, né la musica sinfonica. Conoscono solo il rock'n'roll. Ora visto che combiniamo musica sinfonica, jazz e brani parlati del teatro dell'assurdo, trasportato il tutto su una base rock'n'roll, possiamo dare a questi giovani un mucchio di informazioni nuove.” Conversando sui problemi del mondo del business discografico: “Il business dei dischi prospera in ogni direzione. (fine anni '70, periodo del “punk”.ndr) Non possiamo aspettare che i Beatles si riuniscano: abbiamo bisogno di qualcosa di nuovo molto alla svelta. Il proprietario di una boutique mette insieme un gruppo di ragazzotti, gli ficca delle spille di sicurezza in faccia, mette insieme un nuovo modo di vestirsi e, presto, abbiamo un orientamento musicale....sulla scia si formano altri venti gruppi...Le compagnie lo comprano e, in modo da farla sembrare una tendenza reale, iniziano a fare regalini alla gente che scrive nei giornali...La tendenza allora è prodotta e messa in circolazione all'esterno... comprano i vestiti...le spille di sicurezza.Il mercato si satura, la tendenza muore e un nuovo orientamento esce fuori dalla catena di montaggio...” L'aspetto satirico e più propriamente spettacolare è visibilmente il lato più popolare della sua attività, senza contare le varie censure a cui è stato sottoposto durante la carriera e le cause legali contro case discografiche, accusate di non non rispettare i contratti, le quali aiutano a creare e tonificare una perenne aura di “attivista” della indipendenza culturale e dell'anticonformismo. Tuttavia calcando le citazioni in cui egli professò di considerarsi innanzitutto un musicista e compositore, è forse giusto sottolineare soprattutto l'aspetto prettamente musicale di Zappa, per il quale è sempre più riconosciuto come un compositore significativo della musica contemporanea, e come tale forse l'esponente di punta della “sintesi”, ovvero dell'attuale punto di approdo del continuo e rapido rinnovamento musicale, e non, a cui assistiamo da circa un secolo. A tal proposito, per una sintetica analisi musicale ci affidiamo alla consulenza del M.° Giuliano Di Giuseppe, (2) di Pescara, secondo cui la caratteristica di riconoscibilità della musica di Zappa viene a comporsi con l'integrazione personalissima di molteplici elementi dello sviluppo musicale del '900. E' molto evidente la ricerca timbrica, nelle linee melodiche e nello svolgimento contrappuntistico grazie alla tecnica che permette di sovrapporre più timbri strumentali all'unisono o a più ottave (“blendaggio”); è un aspetto questo di chiara ispirazione “stravinskiana”. Come dallo stesso si sviluppa l'adozione della poliritmia intesa come “andamento metrico non cristallizzato”, ossia caratterizzato da frequenti mutamenti di tempo conferenti alle composizioni una dimensione spaziale non lineare. Spesso, nel lavoro di Zappa, convivono simultaneamente diversi procedimenti armonici tipici della musica del '900; sotto tale punto di vista egli è un musicista ”attuale” appunto per la capacità di passare all'interno di una composizione da situazioni tonali a situazioni modali, piuttosto che ad altre seriali e altre ancora “gestuali”. In tale contesto emerge la particolare capacità nel percorrere i sentieri della “tonalità allargata” (o sospesa), evidente soprattutto nei lavori con orchestra ( ad. es. “Bob in dacron” in “Zappa & London Symphony Orchestra”). L'emancipazione della dissonanza e l'allentamento delle funzioni tonali vengono sapientemente gestite con la “defunzionalizzazione” degli accordi con obbligo di risoluzione o con il libero accostamento di “aggregati sonori”. Tale situazione sfocia facilmente nella atonalità dove la consonanza e la dissonanza convivono alla pari, ma nel caso di Z. viene spesso tenuta a bada e contenuta nelle sospensione. Sebbene in alcuni lavori si inseriscono, in varie ampiezze, l'adozione di stilemi compositivi di scuola dodecafonica, dove l'ordine delle tonalità viene sostituito dall'ordine della serie (“gerarchia dei suoni”), Z. non è ascrivibile come musicista “strutturalista” o “determinista” come lo erano i protagonisti della scuola di Darmstad, ma dimostra ancora una volta di percepire la complessità delle tecniche e degli approcci musicali come un ventaglio di possibilità e di materiali da utilizzare al servizio della propria creatività. (1)
Da volume di Bassoli, cit. in bibliografia.
(2) Direttore d'Orchestra, compositore e insegnante. Nel curriculum presenta ,tra le molteplici esperienze, incisioni, direzione delle Orchestre Sinfoniche di Pesaro, Abruzzese, di Sofia, di Besancon ed altre, collaborazioni con il M° D. Renzetti, Jim Hall, B. Russo, A. Braxton, G. Manzoni ed altri. |
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