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L'ambone Dirigiamoci verso l'ambone. Esso si presenta con straordinaria eleganza, poggia su quattro colonne rotonde che reggono altrettanti e diversi capitelli. E' fornito di due legii, quello che guarda verso l'altare maggiore veniva usato per la lettura dell'Epistola e in quello che guarda verso la grande navata centrale venivano letti i passi del Vangelo. Il probabile costruttore, tale frate Giacomo da Popoli, scolpisce sugli architravi, in caratteri gotici la seguente iscrizione: HIC QUI MAGNA CANIS / FAC NE TUA VOX SIT INANIS MULTUM SE FALLIT / MALA QUI FACIT ET BONA PSALLIT. EST DOCTRINA BONA / CU (M) FACTO DIGNA CORONA VOX QUA CLAMATUR / OPERIS VIRTUTE JUVANTUR. SERVA QUEQUE LEGIS / PRAECEPTA SALUBRIA LEGIS. VITA SUBLIMIS / ESTO SUBLATUS AB MIS. SIT TIBI VIRTUS / ASCENSUS ET ISTE SALUTIS. A POPULO DISTAS / HIC QUI SACRA VERBA MINISTRAS. SIC DISTES VITA VITE / CONTRARIA VITE. In linea di massima significa: "Tu che da qui predichi grandi cose, fa che non sia vana la tua parola. Molto s'inganna colui che fa male e parla bene. Una buona predica con opere buone è degna di ricompensa. Una voce che fa eco, deve essere avvalorata da opere virtuose. Osservali tu che leggi i salutari insegnamenti della legge. Sii di elevata vita tu che dal basso sei innalzato fin qui. Questa sia per te un'ascesa di virtù e di salute spirituale. Pensa che ti distacchi dal popolo, tu che qui predichi parole sante. Devi discostarti con la vita evitando ciò che alla vita è contrario". A parte questo elemento di richiamo "etico-politico", l'ambone è riccamente scolpito. Sulle sue pareti possiamo notare l'estrema elaboratezza e accuratezza scultorea delle grandi rose che sporgono sulle altre decorazioni e che rappresentano un'allegoria della vita. Ciascun architrave è percorso da uno snodarsi e intrecciarsi di tralci, che esplodono in palmette, grappoli e campanule. Al centro della parete frontale vediamo un leggìo sorretto da un'aquila che tiene fra gli artigli un libro aperto e sotto di essa un leone alato con un libro chiuso. L'altro leggìo probabilmente era sorretto dai simboli degli altri due Evangelisti. (ndr. Per ulteriori approfondimenti su questo specifico argomento si consiglia di consultare la pubblicazione sul sito di Theorein nella sezione Arti visive, curata da Antonio Leone dal titolo Iconografia degli evangelisti e analogia con la simbologia astrologica. riferimenti nel territorio abruzzese).
Il candelabro Di fronte all'ambone osserviamo il candelabro che sorreggeva il cero pasquale. Manca di diversi elementi e non si presenta come un insieme organico. Sopra al capitello si sviluppa una decorazione molto elaborata. Dodici colonnine (mancano quelle superiori) circondano un corpo centrale ornato da un mosaico di tessere policrome di stile cosmatesco. Il corpo centrale rappresenta il Cristo e le dodici colonne gli Apostoli. Sulle colonnine si suppone venissero collocate dodici candele che facevano da ornamento al cero pasquale. Theorèin - Ottobre 2006 |