REPORTAGE

A cura di: Mario Della Penna

Se vuoi comunicare con Mario Della Penna: mariodellapenna@theorein.it
San Liberatore a Maiella
I parte

Dove siamo

Ci troviamo in terra d'Abruzzo e precisamente nel comune di Serramonacesca  (altitudine 295 m - abitanti 659) distante 37 Km da Pescara sua provincia di appartenenza.

 

Come ci si arriva

A25 uscita Scafa. SS Tiburtina. SS 539 fino al bivio per Manoppello e Passo Lanciano in località Ponte d'Alba. Girare a destra e seguire indicazioni fino al paese di Serramonacesca. Entrati nel paese prendere stradina a destra per 2 Km in direzione della montagna. Per chi vuole recarsi in bicicletta, lasciata la SS Tiburtina sono esattamente 10 Km fino al paese di Serramonacesca; primo tratto abbastanza pedalabile; punto più impegnativo salita fra i Km 6 e 7; discesa dal Km 8 al 9 ed ultima rampa non particolarmente impegnativa dal Km 9 al 10. Dopo la visita all'Abbazia per chi ha gambe si consiglia di proseguire per circa 5 Km salendo a Roccamontepiano e successivamente a Rapino e Pretoro; si giunge così al bivio per la stazione sciistica di Passo Lanciano e Blockhaus che sono raggiungibili in circa 21 Km tra tornanti ed un paesaggio stupendo, più volte tappa del giro d'Italia di ciclismo.  

L'abbazia

Non ci è dato conoscere con certezza le origini di San Liberatore a Maiella, una delle più antiche chiese dell'ordine benedettino. Si è abbastanza concordi far risalire la costruzione al 780 anno in cui Carlo Magno sconfisse in questo territorio i Longobardi. I monaci benedettini, grazie al lavoro nei campi costituivano una comunità autosufficiente e si prestarono ad insegnare ai locali molte delle tecniche per la miglior resa dei terreni. Sfruttando le acque del fiume Alento che scorre poco distante da San Liberatore, costruirono uno dei primi mulini ad acqua d'Europa.

Dalla data di fondazione il monastero andò arricchendosi di molte donazioni ed intorno alla metà del IX secolo fu nominato priore dell'abbazia il monaco benedettino Poterino il quale aveva un parente molto ricco, Poterino Maione, il quale donò al monastero vasti terreni e possedimenti. Nel 990 un violento terremoto danneggiò la chiesa.

Nel 1007 l'abate di Montecassino Giovanni III inviò a San Liberatore il monaco Teobaldo il quale con l'aiuto dei monaci sopravvissuti iniziò la ricostruzione della chiesa. Ci furono successivamente importanti donazioni di terreni e castelli facendo crescere molto il potere dell'abbazia, suscitando invidie di alcuni conti della zona i quali usurparono ben cinque castelli appartenenti all'abbazia.

Nel 1022 Teobaldo incontrò l'imperatore Enrico II nelle Marche ed ottenne da questi la restituzione del maltolto. Nello stesso anno Teobaldo fu consacrato abate della badia di Montecassino alla presenza del papa Benedetto VIII e dello stesso imperatore.

Parte delle forme attuali si devono alla ricostruzione voluta da Desiderio, abate di Montecassino che qui trasportò nel 1080 artisti e maestranze, dando origine ad una scuola (scuola di San Liberatore) da cui derivarono le successive costruzioni abruzzesi. L'abbazia raggiunse il massimo splendore nei secoli XI e XII, diventando un vero fulcro di spiritualità e attività economiche e culturali.

Nel 1275 per volontà di Bernardo venne realizzato un meraviglioso pavimento a mosaico che possiamo ancor oggi ammirare. Nel 1315 un altro terremoto arrecò danni dando inizio ad una progressiva decadenza del monastero.

Nel 1804, a seguito dell'editto di Saint Cloud le chiese divennero luogo di sepoltura ed anche San Liberatore soggiacque a questa nuova regola. La decadenza era in atto da tempo, e dal 1834, anno del definitivo abbandono, il sito sacro fu depredato di ogni cosa.  


Theorèin - Settembre 2007