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IL GIOCO: SIGNIFICATO E DEFINIZIONE
Tanto bistrattato e sottovalutato nei secoli precedenti, il gioco ha riscosso interesse e valenza solo nel XVII secolo, durante il quale gli venne riconosciuto il merito di favorire ed agevolare le capacità cognitive, fisiche e motorie nei bambini, di facilitarne la formazione caratteriale e della personalità, tutti requisiti fondamentali per lo sviluppo fisico e psicologico dell’uomo.
Il termine gioco deriva dal latino “iocus”, e sta ad indicare un esercizio di destrezza o di abilità fisica e mentale, praticato per divertirsi e rilassarsi.
Il gioco, inteso nel senso più generico del termine, è sempre esistito, fin dall’antichità. Possiamo citare i giochi sportivi delle antiche civiltà mediterranee, come i giochi Olimpici o quelli Istmici; i ludi romani: i giochi praticati nelle antiche civiltà americane, come il gioco della palla e le corse rituali particolarmente in voga presso le popolazioni Azteche e Maja; per non parlare dei giochi praticati dalle civiltà orientali: il Judo in Giappone, ricco di implicazioni religiose, politiche e magiche. Nel Medioevo e nel Rinascimento erano particolarmente in uso il gioco delle carte, degli scacchi e della dama; mentre tra il 1700 e il 1800 l’interesse era maggiormente rivolto ai giochi di prestigio, a quelli matematici ed enigmistici, a quei giochi che solleticavano soprattutto l’uso della mente, proprio in quella che fu l’epoca della Ragione. Da tutto ciò deduciamo come l’atteggiamento ludico si manifesti nel tempo in forme infinite. Lo scarso valore riconosciuto all’infanzia ha fatto si che per molti secoli le attività ludiche fossero non considerate degne di attenzione e di studio, in quanto ritenute dannose per lo sviluppo del bambino. E’ con il Romanticismo che, contrastando l’egemonia di una ragione fredda ed utilitaria, e rivalutando le attività disinteressate ed alogiche, si ebbe la più alta esaltazione del gioco e delle attività ludiche. Molti studiosi sono arrivati a concepire che giocare fa bene, o meglio, che giocare bene fa bene. Fa bene davvero all’individuo, alla coppia, alla società; in particolare possiamo dire che giocare è un modo di tramandare e di acquisire nuove conoscenze complesse, ed in quanto attività di rinnovamento, è necessaria alla vita. Giocare è la prima cosa che impariamo a fare ed è al tempo stesso un potente mezzo per imparare.
Theorèin -
Gennaio 2005
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