PROBLEMI E METODI PER UNA RICOSTRUZIONE STORICA:
IL CASO DI FRANCESCO D'ASSISI
A cura di: Mario Della Penna
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Lezione 10

Francesco nella commedia dantesca

Negli stessi anni in cui si animava il dibattito all'interno dell'ordine francescano riguardo alla posizione degli Spirituali, sostenute da eminenti figure quali Umbertino da Casale, Angelo Clareno, Pietro di Giovanni Olivi, Dante Alighieri nell'XI canto del Paradiso, inserendosi in una tradizione quasi secolare, seguendo l'iter di Bonaventura e di Tommaso da Celano, ci presenta una figura di Francesco che non ha tanto un'importanza documentaria quanto poetico-letteraria. Dante affianca a Francesco Domenico di Guzman, volendo così trattare dei due più grandi ordini mendicanti del suo tempo. La descrizione corre parallela nei cosidetti canti gemelli (XI e XII) (1). Tommaso d'Aquino, teologo domenicano, tesse l'elogio di Francesco, e Bonaventura, teologo francescano, quello di Domenico. Dante coglie qui l'occasione per una denuncia aperta della deviazione in cui vivono i membri dei due ordini, scostatisi dagli esempi originari proposti da Francescoe Domenico. Egli opera così una sorta di richiamo agli ordini stessi che agli inizi del XIV sec. si erano insediati nella società urbana. dante sembra privilegiare, all'interno della cantica, Francesco rispetto a Domenico: lo colloca infatti nel XXXII canto tra le sfere più alte della santità, solo un gradino prima di Giovanni Battista e in posizione di superiorità rispetto ad Agostino e Benedetto, posto di fronte a Maria, summa delle santità umane. Francesco viene visto da Dante come un assertore di quei valori riformistici che vengono continuamente smentiti dalla chiesa e di cui il nostro poeta si fa portavoce.

Nel canto riecheggiano spunti tratti dalla Legenda Maior, connotazioni specifiche dell'Arbor vita e ancora una volta Francesco viene visto come l'angelo del sesto sigillo, quasi a ribadire la posizione tipica della tradizione francescano-gioachimita. Francesco è una realtà nuova e luminosa che proviene dall'Oriente ad illuminare l'umanità. L'intero canto vuole ricostruire la "mirabili vita /del Poverel di Dio". Dante sintetizza potentemente i dati cronachistici, riducendoli a momenti essenziali: la nascita del nuovo sole destinato ad illuminare il mondo, l'amore e le nozze con Madonna Povertà, il corteggio nunziale dei primi seguaci, doppio sigillo papale alla famiglia della "gente poverella", la prova del sangue, attesa invano del martirio, realizzata nelle stimmate, lam orte in grembo a Madonna Povertà, lasciata da Francesco in testamento ai suoi frati.


(1) Giorgio PETROCCHI, La Commedia secondo l'antica vulgata , Milano 1966-67


Theorèin - Gennaio 2005