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La questione francescana
Notiamo come la Legenda si presenti invece ordinata cronologicamente e quindi con tratti diversi rispetto alla Lettera.
La Legenda trium sociorum più che essere uno scritto biografico, vuole rappresentare nelle sue pagine la primitiva comunità francescana e dare largo spazio all’operato dei compagni del santo. In questo scritto la conformità di Francesco con Cristo ha un ruolo centrale per la valutazione spirituale del santo: il rapporto dl Francesco con Cristo, l’adeguarsi della sua vita a quella dl Cristo, fino al punto di ottenere il dono delle stimmate, conferiscono a quest’opera una linearità ed organicità quasi unica. Proprio per questo la Legenda trium sociorum si scosta radicalmente da quel "florilegio" di cui parla la Lettera, e inoltre appare ben diversa dall’essere una compilazione organizzata grazie alla collaborazione di più persone. Essa dunque vuole essere la rappresentazione dl un itinerario verso la conformità con Cristo, organicamente strutturata tanto da escludere la possibilità di riconoscerlo nel famoso "florilegio" inviato nel 1246 dai tre compagni di Greccio che sottoscrissero la Lettera.
Da tali premesse Sabatier considera autentica, ma incompleta, la Legenda Trium Sociorum e si propone di riscoprirne le parti mancanti. Sul problema dell'autenticità della Lettera e della Legenda sono state avanzate altre soluzioni. Fra queste ricordiamo quella di Francis Van Ortroy Lettera di Greccio e Legenda sono state scisse invece da coloro che affermano che l’attuale testo della Legenda non è quello spedito a Crescenzio da Jesi nel 1246, di conseguenza costoro affiancano la Lettera dl Greccio ad un altro testo. Questa operazione è riscontrabile nella raccolta Fonti Francescane, dove la Lettera è anteposta alla Vita Secunda di Tommaso da Celano, che viene dunque considerata sostanzialmente corrispondente al testo allegato alla Lettera di Greccio.
Altra fonte di cui il Sabatier sì serve è lo Speculum vitae Continuando le sue ricerche Sabatier scopre nella Biblioteca Nazionale di Parigi un codice contenente un testo costituito da tutti e solo gli episodi in questione. L’aspetto fondamentale di tale scoperta è che il codice è datato 1227: per il Sabatier ciò rappresentava una conferma alla sua ipotesi e per di più riportava lo scritto ad una data precedente la redazione della biografia dl Tommaso da Celano.
E’ importante sottolineare che tali episodi non sono relativi alla giovinezza di Francesco ma si riferiscono agli ultimi anni della sua vita. Sono per questo particolarmente significativi perchè evidenziano come questi siano stati anni drammatici e spiritualmente molto travagliati. Il Sabatier utilizza tali racconti per sottolineare come Francesco si era reso conto di essere stato tradito, in quanto l’ordine nato dalla sua proposta andava ormai in una direzione che non era quella da lui progettata. Tale il travaglio che lo portò a decidere di dimettersi da responsabile massimo del suo stesso ordine e ritirarsi per conto proprio. Sabatier sottolinea molto fortemente questo distacco, infatti fra gli episodi da lui individuati vi è tutta una serie di proteste messe in bocca a Francesco contro i frati che vogliono stravolgere il suo ordine; sono addirittura presenti i racconti che mettono in evidenza il contrasto tra Francesco e i ministri dell’ordine, i quali vogliono rimanere fedeli ai modelli tradizionali e seguire dei criteri che non sono quelli dell’ispirazione evangelica bensì quelli della scienza teologica. Sabatier sottolinea questo momento come ulteriore testimonianza della degenerazione e del tradimento perpetuato dalla chiesa nei confronti di Francesco e del suo ideale. Quindi Sabatier pensa di poter comprovare con uno scritto anteriore alla Vita Prima di Tommaso da Celano l’esattezza delle sue intuizioni e della sua ricostruzione della vicenda spirituale ed umana di Francesco d’Assisi.
La questione francescana si è dibattuta per decenni nel tentativo di riscoprire le fonti più attendibili, ma si colloca anche in un’altra direzione espressa in un lavoro di Theophile Desbonnets, dal titolo "Richerches sur la Genealogie des Biographies Primitives de saint Françoise"; il Desbonnets è autore, tra l’altro, dell’edizione critica della Legenda dei tre compagni, pubblicata nel 1967 nella rivista Archivum franciscanum Historicum Infatti le fonti ufficiali sono collegate a quelle non ufficiali riportando di queste ultime le stesse frasi e utilizzandole però senza nessun rispetto alla fonte precedente. Risulta chiaro che ci sono delle parentele tra le biografie di Tommaso da Celano e la Legenda Maior dl Bonaventura (che del primo fa una sapientissima rielaborazione), tra lo Speculum Perfectionis, le biografie di Tommaso da Celano e la Legenda di Bonaventura, tra la Legenda trium sociorum e l'Anonimo Perusino. Ora il problema posto dalla questione francescana nella sua epoca più matura è quale sia la genealogia con cui si devono disporre tali biografie. Vi è quindi il tentativo di formare non tanto un albero genealogico all’interno dei codici di una singola fonte, quanto all’interno dei gruppi dei testimoni manoscritti delle fonti nel loro complesso.
Autori vari si sono impegnati in questo tipo di lavoro arrivando però a risultati profondamente diversi ed opposti. Citiamo a proposito due lavori significativi pubblicati contemporaneamente da Sophronius Clasen La sterilità di questo metodo di ricerca è stata messa in evidenza nell’articolo di Luigi Pellegrini Negli ultimi anni sessanta si sono realizzati due studi ad opera di Rosalinda Brooke Tutto questo serve per vedere come e in che direzione si è andata muovendo la questione francescana negli anni sessanta e settanta. In realtà nessuna fonte ci potrà dire il vero su Francesco
in quanto ogni fonte è testimone di se stessa, del suo autore, porta l’impronta della sua origine e bisogna leggerla all’interno del suo contesto. Sarà opportuno adottare delle metodologie di lettura che ci consentano, scavando all’interno della singola fonte, di arrivare ad un eventuale nucleo storico sul quale poter lavorare per ricostruire l’esperienza storica di Francesco.
(69) Guy PHILIPPART.
Le Bollandiste Francis Van Ortroy et la Legenda trium sociorum, in Atti del I
Convegno Internazionale, Assisi 1974
(70)
speculum vitae fare (71) (72) Raoul MANSELLI. Nos qui cum eo fuimus. Contributo alla questione francescana, Roma, Istituto Storico dei Cappuccini, 1980 (Bibliotheca Seraphico-cappuccina, 28).(73) Si tratta di un periodico nato nel primo decennio del Novecento ad opera dell'Istituto Storico dei frati minori già attivo da tempo col nome di Padri Quaracchi i quali negli ultimi decenni del sec XIX avevano dato il via all’edizione delle fonti francescane.(74) Si dice metodologia comparativistica quella consistente nel prendere tutte le varianti presenti nei codici di cui si dispone e fra queste individuare quelle significative e vedere in quali gruppi ricorrono le stesse. i gruppi rappresentano delle famiglie, l’avere le stesse varianti significa che esse sono in rapporto fra di loro o in quanto si copiano a vicenda o in quanto dipendono tutte da un capostipite comune. (75) Sophronius CLASEN, Die Dreigefährtenlegende des helligen Franziskus, Werl Westf 1972 (Franziskanische Quellenschriften, 8).(76) Lorenzo DI FONZO. L’anonimo perugino tra le fonti francescane del sec. XIII. Rapporti letterari e testo critico, Roma, Ed. Miscellanea Francescana (72) 1972, pp. 323-353.(77) Luigi PELLEGRINI. Un secolo di lettura delle fonti biografiche di Francesco d'Assisi. In Laurentianum, 29 (1988), pp.223-25O.(78) Rosalind BROOKE. Scripta Leonis Rufini et Angeli sociorum sancti Francisci, Oxford 1970, pp. 305-349.(79) Jacques CAMBELL. I fiori dei tre compagni. Testi francescani ordinati con introduzione e note di J. Cambell. Versione italiana a fronte di Nello Vian. Milano, Vita e pensiero,1967.Theorèin - Giugno 2005 |