La nuova divisione europea del lavoro (1450-1640)
Una delle caratteristiche del nord e dell'est europeo è che da un lato abbiamo Svezia e Danimarca, ossia due monarchie molto forti, stati organizzati e centralizzati; dall'altro due aree come la Polonia e la Russia che appartengono alla periferia la prima e all'area esterna la seconda, dell'economia-mondo europea, che sono due aree simili ma che nel corso del periodo che trattiamo hanno storie diverse. La crisi polacca inizia politicamente nel 1572 quando si estingue con la morte di Sigismondo II Augusto la dinastia degli Jagelloni. Un'aristocrazia molto potente riesce a prendere il potere ed a imporre non più una successione dinastica sul trono bensì che il re venga eletto di volta in volta dall'assemblea dei nobili. Questo fatto rappresenta un primo punto di debolezza. Il re di Svezia Sigismondo III Rasa aveva sposata una sorella degli Jagellone e quindi comincia a proporsi come successore al trono polacco. Perde il primo scontro con il ... di Transilvania Stefano Platori. ma successivamente riuscirà a controllare il trono polacco. Due stati che sono potenzialmente nemici perchè controllano le due sponde opposte del Baltico, si trovano ad avere le stesse pretese dinastiche sulla Svezia e la stessa possibilità di accedere al trono polacco. Contemporaneamente in questo scorcio di Cinquecento si indebolisce notevolmente la posizione della Russia che viene attaccata contemporaneamente da polacchi e svedesi e perde nella cosiddetta guerra di Livonia una serie di conquiste fatte negli ultimi decenni verso Occidente. Successivamente la Svezia sconfiggerà la Polonia ed intorno alla metà del Seicento con la guerra dei trent'anni avrà il controllo completo del Baltico. In questo contesto si inserisce il conflitto prima della guerra dei trent'anni fra Svezia e Danimarca che vede vincitrice la Svezia. La storia che va dalla seconda metà del Cinquecento alla seconda metà del Seicento vede il predominio in quest'area della Svezia. Torniamo alla situazione economica della Polonia. Perchè la Polonia ha avuto questo indebolimento politico ed economico? L'elemento centrale di questa doppia crisi è la grande aristocrazia polacca che all'interno di questa economia-mondo si ritaglia un ruolo forte perchè si arricchisce attraverso i traffici con l'Olanda. I questi traffici però l'aristocrazia polacca si trova in una posizione subalterna in quanto se controlla la produzione di grano e di legname non controlla però il suo commercio. Questo è un tema in cui si sofferma molto Wallerstein. La debolezza dell'Europa Orientale è dovuta dal fatto che ha subito una continua pressa dei Tartari. Il secondo motivo di debolezza è lo scarso sviluppo urbano. In Polonia e in Russia il numero delle città è estremamente ridotto rispetto al resto d'Europa, e queste città sono anche molto meno popolate delle città d'Europa. Nasce una forte oppressione che viene esercitata dagli aristocratici sui contadini polacchi ridotti a servi della gleba, e questo discorso vale anche per la Russia. Scrive Wallerstein:
"A questo punto però bisogna chiedersi il perchè delle piccole differenze tra ovest ed est. Esiste forse un'unica spiegazione geopolitica: le invasioni dei Turchi e dei Mongoli-Tartari nel basso Medio Evo"
Owen Lattimore grande studioso del nomadismo mette in evidenza nel rapporto fra nomadi e sedentari:
"La civilizzazione diede origine alla barbarie"
Secondo questa interpretazione alle origini del nomadismo c'è di fatto l'espulsione di strati meno favoriti della popolazione che sono costretti ad abbandonare le zone più fertili e rifugiarsi in zone meno produttive. Agli inizi del Cinquecento cominciano a operarsi delle piccole differenziazioni tra le varie parti dell'Europa che però all'interno di un sistema economico finiscono per diventare sempre più grandi e determinare un processo di divisione del lavoro. Scrive Wallerstein:
"Una regione acquista un piccolo margine di superiorità su un'altra in relazione ad un fattore chiave, e si verifica una congiuntura di eventi che rende questo piccolo margine di importanza centrale nel determinare un'azione sociale".
Abbiamo visto finora il rapporto fra centro e periferia dell'economia-mondo. Rimane la parte intermedia, ossia la semiperiferia. Wallerstein affronta subito il problema delle strutture produttive. Nella zona semiperiferica prevale uno sviluppo di una forma intermedia, la mezzadria. La mezzadria è una forma di conduzione della terra che si distingue dall'affitto in quanto in un sistema di tipo enfiteutico colui che conduce il fondo ha la piena disponibilità della sua utilizzazione e deve corrispondere una somma di affitto in parte in natura e in parte in denaro al proprietario, mentre nella mezzadria è previsto che il proprietario del terreno anticipi una parte di quelle che sono chiamate scorte vive e scorte morte e che il contadino ci metta il suo lavoro e una parte di queste stesse scorte. Il proprietario non riceverà un affitto fisso ma riceverà un corrispettivo proporzionale al prodotto del terreno. La mezzadria rompe la logica della conduzione collettiva della terra e si rivolge alla singola attività contadina. Il ruolo economico della mezzadria così viene definita da Marx:
"Come forma di transizione dalla forma originaria della rendita alla rendita capitalistica possiamo considerare il sistema mezzadrile, o parziario ... Da un lato manca in questo caso all'affittuario il capitale sufficiente per una gestione completamente capitalistica. Dall'altro lato, la parte che il proprietario fondiario riceve qui, non ha la pura forma della rendita. Può di fatto includere l'interesse del capitale da lui anticipato ed una rendita eccedente".
Al riguardo del problema del rapporto fra quantità e qualità scrive Gordon-Walker:
"La distinzione tra mutamenti qualitativi e quantitativi è falsa. Se gli storici cercassero mutamenti quantitativi di livello, troverebbero che i mutamenti qualitativi scaturiscono di fatto soltanto da quelli quantitativi".
Esaminiamo infine la nascita dell'affitto in denaro e il suo significato.
L'Inghilterra continuò su questa strada; l'Europa Orientale si orientò verso la seconda servitù della gleba. Il mezzogiorno della Francia si orientò verso la mezzadria. Mentre nel nord della Francia la trasformazione sembrò arrestarsi bruscamente. Osserviamo dunque il quadro completo della situazione. Nell'Europa Nord-occidentale era in corso il processo di divisione delle terre tra pascolo e arativo. Questo era possibile solo perchè il mercato in espansione creava uno sbocco sempre più ampio per i prodotti della pastorizia, e perchè le aree periferiche dell'economia-mondo provvedevano di cereali le zone centrali. La semiperiferia abbandonò la strada dell'industrializzazione e si orientò verso una relativa autosufficienza agricola. La specializzazione agricola del centro incoraggiò la monetizzazione dei rapporti di lavoro nelle campagne, dato che il lavoro era più specializzato e che i proprietari terrieri volevano liberarsi dal surplus di lavoratori. Il lavoro salariato e l'affitto in denaro divennero gli strumenti di controllo del lavoro. In questo sistema furono possibili la nascita e lo sviluppo di uno strato di piccoli proprietari indipendenti, sia sulla base della loro produzione agricola sia sulla base dei loro legami con le nuove industrie artigiane. Dato l'aumento della popolazione e la diminuzione dei salari, ne sarebbe dunque conseguito, come disse Marx, che questi yeomen si sarebbero arricchiti a spese sia dei loro lavoratori sia dei grandi proprietari terrieri. Essi si impadroniscono (con le recinzioni) delle terre dei primi, sostenendo apertamente la necessità di garantire il fabbisogno di cibo nel paese e quindi assunsero questi contadini a bassi salari, mentre d'altro canto ottennero, grazie ai canoni fissi, una quantità sempre maggiore di terra dai proprietari dei latifondo. Wallerstein si pone questa domanda: Ma nel sedicesimo secolo, il mercante proprietario terriero era un aristocratico o un borghese? Wallerstein sostiene che quello che conta non è tanto l'origine sociale del mercante quanto che sia mercante. Alcune situazioni economiche attraggono soggetti che hanno origini sociali diverse. Ci sono delle situazioni in cui questa attrazione è molto forte Inghilterra, Olanda; ci sono delle situazioni in cui per esempio i feudatari rimangono ancorati alle proprie convinzioni. Successivamente Wallerstein introduce il termine di monopsonio per definire il ruolo dei mercanti soprattutto in alcune zone dell'Europa in particolare nelle zone periferiche. Monopsonio è un termine in una certa maniera parallelo a monopolio. Monopolio significa esclusività nella vendita di un certo prodotto, monopsonio significa esclusività nell'acquisto di questo prodotto. Wallerstein cita una frase di Vilar il quale definisce le caratteristiche essenziali di un'economia moderna. Scrive Vilar:
"Il raggiungimento di profitti medi in mercati molto più vasti: vendere quantità sempre maggiori, anche guadagnando di meno su base unitaria".
Theorèin - Novembre 2007