Alcuni richiami della parte generale.
Soffermiamoci sui quadri geopolitici nell'Europa dal 1517 al 1945 periodo che può essere chiamato della storia dell'economia. In questo periodo i vari stati europei provano a dominare gli altri. Alla fine del Quattrocento diversi stati europei si sono già formati. La Francia si consolida con il matrimonio fra la sua corona e quella di Bretagna, estendendo il suo controllo sull'ultima zona che ancora restava indipendente. Alla corona di Bretagna si era candidato anche l'imperatore. Prima in Francia obbliga il padre di Anna a non darla in matrimonio senza il suo consenso, Massimiliano poi riesce a fare il matrimonio per procura, a questo punto il re di Francia sposa Anna riuscendo a consolidare il suo dominio. Si è costituita anche l'unità spagnola anche se un po' precaria. Aragona e Castiglia hanno delle storie e interessi molto diversi. L'Inghilterra dopo la guerra delle due rose fra Lancaster e York si è consolidata. L'impero in Germania mantiene il suo peso. Quella che rimane geopoliticamente debole è l'area italiana e in particolare due punti: il napoletano e il milanese. L'elemento che cambia definitivamente il gioco degli equilibri è l'ascesa al potere di Carlo V il quale per un gioco dinastico si trova a controllare i tre punti chiave dell'Europa: la Spagna, l'Impero e le Fiandre. Carlo V ha un problema geopolitico fondamentale, cioè di garantire collegamento fra la Germania e la Spagna che dal punto di vista militare era importantissimo. La Valtellina era il valico di collegamento pertanto il milanese diventa punto di discordia tra Francia che cerca di impedire questa congiunzione e Spagna. Questo spiega tutta la storia fino al trattato di Cateau-Cambrèsis (1559) che segna una prevalenza della Spagna. Carlo V nell'abdicare divide il suo vasto impero tra il figlio Filippo II e il fratello Ferdinando I. Il primo focolaio di crisi si apre nei Paesi Bassi (che comprendevano l'Olanda, il Belgio, il Lussemburgo e il Nord della Francia - Fiandre e Artois) con conseguenze catastrofiche per la Spagna. Contemporaneamente in Francia le cose sembrano andar bene per gli spagnoli. Nel torneo che doveva festeggiare la pace di Cateau-Cambrèsis muore in un incidente il re di Francia. Si apre una lunga crisi dinastica in Francia perchè le grandi famiglie nord francesi puntano al controllo del trono. E' un periodo che viene chiamato guerre di religione ma tali lo sono in minimissima parte. In questa grossa crisi interna della Francia, la Spagna cerca di infilarsi. Sarà questa ingerenza spagnola che poi porterà buona parte della nobiltà a compattarsi intorno al Borbone. Il tentativo spagnolo di completare il disegno di Carlo V fallisce, ma lo scontro con la Francia non finisce, perchè riprende con la guerra dei trent'anni che non a caso ha un seguito anche dopo la pace di Westfalia e finisce nel 1659 con la pace dei Pirenei. La rivolta delle province unite sostenuta dall'Inghilterra spinge la Spagna a reagire. Francis Drake prima che parte la flotta spagnola attacca il porto di Cadice. Agli inizi del Seicento si delinea un nuovo scenario: la Spagna che era stata per lungo tempo la più importante potenza europea, comincia a perdere peso di fronte a due grandi potenze l'Olanda e l'Inghilterra che la insidiano anche nelle colonie. Nel frattempo è cambiato qualcosa anche nel Mediterraneo che vede un impetuoso avanzare dei Turchi. Uscendo la Francia per problemi interni, lo scontro rimane fra turchi e spagnoli-veneziani. Con la battaglia di Lepanto 7 ottobre 1571 viene bloccata l'avanzata turca. Nell'Europa continentale lo scontro per l'egemonia si riapre con la guerra dei trent'anni dove confluiscono vari problemi geopolitici. In primo luogo il tentativo degli Asburgo di controllare la corona imperiale. I sette elettori erano quattro cattolici e tre protestanti. La politica di cattolicizzazione forzata imposta dal nuovo imperatore, Rodolfo aveva concesso 1609 ampia libertà di religione ai Boemi che erano Ussiti, Mattia di Thurn e poi Ferdinando cambiano politica. A questo punto i Boemi si ribellano dando la corona ad uno degli elettori protestanti. Il rapporto cattolici protestanti si ribalta e scoppia la guerra. Oltre a questo problema c'è la questione olandese, e poi il conflitto franco spagnolo. Nel frattempo 1659 è successo qualcosa di importante in Inghilterra. La rivoluzione porta al comando Oliver Cromwell, nasce uno scontro fra Inghilterra ed Olanda con l'emanazione dell'Atto di Navigazione 1651 viene lanciata la sfida al monopolio olandese sui mari. Nascono delle guerre (1652-1654) che finiscono con un accordo geopolitico economico fra i due. A questo punto la Francia di Luigi XIV minaccia di conquistare l'egemonia di tutto il continente. La guerra lanciata contro l'Olanda per combatterla sul piano economico, vede all'inizio l'Inghilterra e Francia alleate. L'Olanda ottiene una serie di successi contro i francesi, così in Inghilterra il parlamento impone di abbandonare l'alleanza, e si arriva così ad una sostanziale alleanza fra Olanda ed Inghilterra. Questa alleanza è sancita sul piano dinastico perchè una delle figlie di Carlo II aveva sposato Guglielmo III d'Orange e quando il successore Giacomo II verrà scacciato dall'Inghilterra sarà la figlia di Carlo II con suo marito a salire sul trono. Non avendo figli il trono successivamente passerà all'altra figlia che aveva sposato un Hannover. In Francia con la guerra dell'evoluzione con cui occupa una serie di città spagnole, poi la politica di annessione sul Reno, la guerre delle Leghe di Augusta in Germania, la guerra d'Olanda e soprattutto la guerra di secessione spagnola legata alla crisi dinastica che rappresenta il grande tentativo egemonico francese fra Seicento e Settecento. Una guerra che si conclude da un lato con la sconfitta ma dall'altro con il passaggio della Spagna sotto il Borbone. L'Inghilterra in questo periodo gioca sempre un ruolo di chi cerca di impedire alla potenza in quel momento più minacciosa di conquistare effettivamente il predominio sul continente. Lo stesso tipo di logica successivamente si avrà durante il periodo di Napoleone in cui riparte il tentativo egemonico della Francia. Di nuovo conflitto con l'Inghilterra, la guerra dei sette anni (1756-63) è mondializzata essendo coinvolte anche le colonie; fine dell'avventura napoleonica, congresso di Vienna (novembre 1814 - giugno 1815) che punta essenzialmente che uno stato europeo possa assumere un ruolo egemonico. Con il congresso di Vienna con questo concerto di nazioni comincia di fatto cento anni di pace, che però si rompono perchè è emersa durante l'Ottocento una grande potenza, la Germania, che di nuovo altera l'equilibrio in Europa. In questo senso si può leggere la prima guerra mondiale. Si può arrivare fino alla seconda guerra mondiale che di fatto è un proseguimento della prima, in quanto di nuovo la Germania tenta di avere un ruolo egemonico. Nel 1947 Francia e Germania firmano un accordo per la gestione delle risorse strategiche, il carbone a l'acciaio. Con il 1945 finisce una storia europea durata 450 anni in cui di volta in volta una serie di stati puntano a dominare gli altri. Con la fine della seconda guerra mondiale l'Europa perde la capacità di controllare il mondo, emergono due grandi potenze sul piano economico in particolare.
Theorèin - Dicembre 2007
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