IL SISTEMA MONDIALE DELL'ECONOMIA MODERNA
SECONDO IMMANUEL WALLERSTEIN
A cura di: Mario Della Penna
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Capitolo XIII

Da Siviglia ad Amsterdam: il fallimento dell'impero.

L'impero ottomano è un impero giovane. Si costituisce nella prima metà del Cinquecento spingendo a sud le conquiste dopo la caduta di Costantinopoli. Dapprima c'è una spinta verso nord che culmina con la disfatta dell'esercito ungherese a Mohàcs (29 agosto 1526) e contemporaneamente la conquista a sud dell'Egitto fino a spingersi lungo le coste dell'Africa settentrionale conquistando il Magreb fuorché il Marocco. Impero con una struttura multinazionale a differenza degli Stati europei, l'impero ottomana è multirazziale, l'unità che viene richiesta è quella religiosa, ma non ci sono problemi con le altre fedi, come dimostra la formazione originaria cristiana dei giannizzeri, truppa scelta dell'esercito. L'impero ottomano si presenta con una grossa capacità bellica, ma è limitato su via mare. Rinuncia alla penetrazione nell'Oceano Indiano, e non avvia un rinnovamento tecnologico per quanto riguarda il Mediterraneo. L'arma vincente nel Mediterraneo è l'artiglieria portata a bordo. Il mezzo più utilizzato è la galera che costitutivamente però non consente un grosso sviluppo dell'artiglieria a bordo. La galera è una nave sostanzialmente spinta da remi. Le potenze che si affacciano sull'Atlantico invece sono costrette in primis per le condizioni di mare a navi a vela, per cui lo spazio non occupato dai remi è a tutto vantaggio dei cannoni. Il mancato sviluppo di questo tipo di tecnologia navale militare nel Mediterraneo, rappresenta un grosso handicap per tutte le potenze che vi insistono e in particolare per l'impero ottomano. L'impero stabilisce subito una efficiente burocrazia; ha una grossa mobilità sociale e non ha di fatto divisioni culturali. Gli ottomani sviluppano essenzialmente un esercito di terra. Qual'è stato il peso delle guerre europee nell'evoluzione tecnologica delle armi? Le ripetute guerre che dilaniano l'Europa nel Cinquecento e Seicento rappresentano anche il momento di progresso tecnologico e quindi pongono le basi per una supremazia tecnologica dell'Europa sul mondo. A fine Seicento la tecnologia militare europea ha raggiunto un livello che gli altri imperi non hanno. Simbolo di questa potenza è dato dal vascello. Cosa significa il costo delle guerre e cosa significa anche rispetto agli introiti? Torniamo alla Spagna. La corona è composta ai tempi di Carlo V da una serie di Stati che hanno tradizioni ed interessi differenti e anche classi dirigenti parzialmente autonome rispetto a Madrid. La parte di cui la corona spagnola può contare senza difficoltà è di fatto solo la Castiglia. Tutte le altre parti dell'impero, pur legate da un vincolo dinastico e fornendo tributi alla corona spagnola molto spesso non sono disponibili ad esempio a finanziare la politica mediterranea di Carlo V o Filippo II. Ogni volta che i sovrani si rivolgono ad una di queste parti dell'impero per chiedere soldi, o scoppiano liti o si vedono rifiutare contributi. La Castiglia rimane una fonte di ricchezza certa come le Americhe. Dal 1566 fino alla pace di Westfalia che stabilisce l'indipendenza dei Paesi Bassi calvinisti, la Spagna spende 218 milioni di ducati per il mantenimento del suo esercito lassù. Nello stesso periodo incassò dalle Americhe circa la metà di questa cifra 120 milioni. Si consigliava di cedere i Paesi Bassi ma si temeva un effetto domino. Che l'esazione fiscale in Europa fosse più importante dell'argento che veniva dalle Americhe lo dimostra un altro dato: dopo il 1560 nei migliori di casi la quantità di argento rappresentava al massimo un terzo delle esazioni fiscali che la corona spagnola riusciva ad ottenere dalla sola Castiglia. Vediamo come le corone si finanziano in mancanza di un sistema fiscale efficiente. Si ricorre ai privati, ai banchieri che vengono garantiti dalle entrate future fiscali; si ricorre alla vendita delle cariche e si ricorre all'emissione di "buoni del tesoro" che si chiamano in Spagna juros, in Italia luoghi di monte. La rendita annua in questo periodo oscilla intorno al 3%. Questo sistema di creazione del debito pubblico che nasce nel 1500 coinvolge tutti gli Stati. Bancarotta significa che uno Stato dichiara la sospensione del pagamento degli interessi. In Castiglia esiste un aristocrazia molto forte politicamente ma debole economicamente non avendo fatto il salto verso attività più moderne. Questa combinazione di forza politica nei confronti del sovrano e debolezza economica fa sì che l'aristocrazia castigliana nel momento in cui deve contrattare con il sovrano l'aumento delle tasse sposti questi aumenti sulle spalle dei contadini. Questo fatto provoca delle rivolte e in generale ad un indebolimento della capacità di acquisto di buona parte dei contadini e dei mercanti che vengono tassati e quindi ad una contrazione del sistema economico. Si crea un circolo perverso in cui la debolezza economica della classe dirigente fa si i carichi fiscali gravino su una parte della popolazione e per cui vengono bloccate tutte le possibilità di spesa.


Theorèin - Marzo 2008