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Castel del Monte
I parte
Ci troviamo nella regione Puglia nei pressi di Andria, a raccontare qualcosa circa Castel del Monte
(1), imponente costruzione fatta realizzare da Federico II di Svevia.
Definirlo castello, è cosa molto riduttiva, in quanto questo "libro di pietra" è ricco in ogni sua parte di implicazioni astronomiche, geometriche, matematiche, che nel loro linguaggio d'insieme, fanno di questa costruzione, una delle massime tappe raggiunte dalla tecnica nell'epoca federiciana.
I RICHIAMI ASTRONOMICI
Castel del Monte ha forma ottagona, agli otto angoli si innestano altrettante torri ottagonali, il suo cortile è pure ottagonale e conta otto sale a pianterreno ed otto al piano superiore tutte trapezoidali e tutte eguali tra loro.
La distribuzione spaziale di questi elementi architettonici obbedisce a precise indicazioni dettate dal Sole nel suo volgere nel corso dell'anno.
Immaginiamo che alla sommità della collina dove sorge il castello, un tronco di cono alto 570 metri (quella attualmente
occupata dall'edificio) vi sia un pianoro circolare sul quale sorga solitario uno gnomone (un palo) alto 20,50 metri (altezza originale della parete del cortile) e che occupi il posto della parete Sud del cortile stesso.
A mezzogiorno dell'equinozio d'autunno, quando il Sole entra nel segno della Bilancia, il 23 settembre, il palo proietterà sul terreno un'ombra lunga esattamente quanto è largo il cortile del castello. Un mese dopo, quando il sole entra nel segno dello Scorpione, sempre a mezzogiorno, l'ombra del palo determinerà la larghezza delle sale del castello.
Un mese dopo, all'ingresso del Sole nel segno del Sagittario, l'ombra del palo lambirà il bordo della circonferenza teorica nella quale si inscrive il castello comprese le torri.
Quando il Sole entrerà nel Capricorno l'ombra del palo indicherà la collocazione di una recinzione ottagonale esterna al castello esistita anticamente, poi demolita.
Le ombre estive proiettate dallo gnomone, quelle anteriori a settembre, cadono all'interno della corte e siccome la tradizione vuole che in tale corte vi fosse una grande vasca ottagonale monolitica in marmo, le sue dimensioni potrebbero aver coinciso con le indicazioni dello gnomone.
Quanto detto finora, può essere provato sia da calcoli astronomici usando la trigonometria, sia graficamente ricorrendo all'analemma di Vitruvio.
Questo celebre architetto, vissuto al tempo dell'imperatore Augusto, ci ha descritto l'analemma come di un disegno geometrico, in base al quale possiamo stabilire le lunghezze delle ombre di un bastone alle date in cui il Sole entra nei diversi segni zodiacali, conoscendo la latitudine del luogo in cui andiamo a piantare il bastone. Se disegnamo, quindi, l'analemma, dando allo gnomone la medesima altezza della parete originale del cortile, e lo sovrapponiamo alla sezione del castello, nella medesima scala, vedremo che le ombre ottenute dal disegno vitruviano andranno a scandire tutti quegli elementi architettonici prima individuati.
Nella perfetta geometricità di Castel del Monte, tuttavia è possibile riscontrare una grossolana imperfezione. L'ottagono del cortile, a differenza dell'ottagono esterno del castello e degli ottagoni delle torri, non è un ottagono regolare. Non c'è un solo lato che sia uguale ad un altro. Come è possibile questo errore?
In realtà si tratta di un "errore calcolato". Se consideriamo i lati Ovest ed Est del cortile e li congiungiamo con due diagonali che disegnano nel cortile stesso una X vedremo che gli angoli opposti ottenuti anzichè essere di 45° (360° diviso per 8 dà 45°) sono di poco più di 47°. Cosa vuol dire ciò?
L'asse terrestre è inclinato di 23 gradi e mezzo (per la precisione oggidì 23°27', mentre all'epoca della costruzione del castello era di 23°33') e che compie un giro in 26.000 anni perdendo velocità. In tutto questo tempo, l'asse descrive un cono il cui vertice ha un angolo doppio di quello della sua inclinazione, ossia all'epoca 47°6', il medesimo valore che troviamo tracciato dalle diagonali che congiungono i lati Est ed Ovest del cortile.
Questo cono descritto si chiama "precessione degli equinozi" che gli antichi chiamavano "grande anno" o "anno platonico". I costruttori di Castel del Monte hanno quindi racchiuso nel cortile l'angolo del cono precessionale in coincidenza del quale c'era la vasca marmorea che poteva simbol
Un angolo di 47° collocato al centro del cortile di Castel del Monte, obbedisce alla concezione geocentrica di Tolomeo, in vigore all'epoca della sua costruzione, secondo la quale la Terra è al centro e il Sole le gira attorno.
Altro elemento sconcertante è il seguente. Se piantiamo, dove sorge il castello, un bastone nel suolo verticalmente ed osserviamo le sue ombre un'ora prima di mezzogiorno e un'ora dopo nelle due date degli equinozi, noteremo che esse spazzeranno un angolo complessivo di 45° e un tale angolo aperto al centro di una circonferenza sottende una corda che è lato di un ottagono. Questo fenomeno avviene soltanto alla latitudine di Castel del Monte che, guarda caso, è un ottagono.
segue 1. Numerosi sono gli studi e le pubblicazioni relative a Castel del Monte. Ci piace in particolare sottolineare quelli compiuti dal dr. Aldo Tavolaro archeoastronomo in Bari. Theorèin - Aprile 2004 |