REPORTAGE

A cura di: Mario Della Penna

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Castel del Monte
III parte

IL PORTALE

L'architettura di Castel del Monte è gotica, ma del portale si è sempre detto che unisce reminiscenze classiche ad anticipazioni rinascimentali. Queste le dotte parole degli storici dell'arte, ma il portale di Castel del Monte lo si può vedere anche come nella figura 1 in cui al portale stesso è sovrapposta una stella a cinque punte, più precisamente un regolarissimo pentagono stellato che detta le proporzioni della costruzione.

figura 1

Infatti si nota subito che le due punte in basso della stella cadono a livello ed a metà delle basi delle pseudo-colonne o lesene. Queste stesse lesene, salendo, si arrestano esattamente in coincidenza del lato orizzontale del pentacolo proprio dove inizia il capitello. La punta superiore della stella a sua volta va a coincidere col vertice del timpano del portale.

E non è tutto. Se torniamo a considerare le punte inferiori della stella e misuriamo, ad esempio, il segmento AB notiamo che la sua sezione aurea cade in C ossia in coincidenza dello stipite della porta.

Ancora, se ricaviamo la sezione aurea del segmento AC, otteniamo il punto D che cade in C ossia in coincidenza dello stipide della porta.

Se ci spostiamo alla punta superiore della stella e consideriamo il segmento EF, noteremo che dividendolo per 1,618 - 1,618 al quadrato - 1,618 al cubo e radice quadrata di 1,618 otterremo le indicazioni delle varie altezze in cui si collocano le cornici del portale e il capitello della lesena.

Restando sempre a considerare la punta superiore della stella, coincidente col vertice del timpano, va notato che il timpano stesso si apre lungo i due lati del pentagono convesso racchiudente quello stellato.

Che dire della circonferenza nella quale abbiamo disegnato sia il pentagono convesso che quello stellato? Qui scopriamo che nelle dimensioni reali del portale la circonferenza che lo genera ha un raggio di m. 5,50 ossia dieci cubiti sacri di cm. 55, la misura con cui Salomone costruì il tempio di Gerusalemme.

Ma a questo punto il freddo rigore della geometria deve far posto a qualche opportuna divagazione.

Già Pitagora aveva eletto a simbolo del numero d'oro e della divina proporzione la stella a cinque punte perchè in essa tutte le linee che si intersecano si scompongono secondo il rapporto di 1,618 al quadrato e 1,618 al cubo. Dà luogo a tale rapporto anche il pentagono stellato coniugato con quello convesso entrambi inscritti nella stessa circonferenza.

Ma il numero d'oro e la divina proporzione prima ancora di ritrovarli applicati nell'architettura, anche quella più remota, sono nel corpo umano, anzi è stato proprio il corpo umano tanto bene proporzionato e armonizzato a servire da modello all'architettura.

Quindi la stella a cinque punte possiamo considerarla una trasposizione in geometria del rapporto armonico che è nell'uomo e questo pensò Agrippa di Nettesheim (1486-1535) quando disegnò l'uomo-microcosmo (figura 2).

segue

figura 2


Theorèin - Giugno 2004